Pugnalata in spiaggia, il trapper Elia17baby a processo per tentato omicidio

A Elia17baby contestate più aggravanti, tra cui quella di aver colpito la vittima di spalle e senza motivo

Il trapper romano in un suo video

Processo in vista e per tentato omicidio per Elia17baby, il trapper romano all’anagrafe Elia Di Genova. La Procura di Tempio Pausania ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato sull’accoltellamento avvenuto la notte dello scorso 14 agosto nella spiaggia di Marinella, nel Golfo degli Aranci, dopo una festa chiusa in rissa. (leggi qui)

A Elia17baby contestate più aggravanti, tra cui quella di aver colpito la vittima di spalle e senza motivo

Di Genova è accusato di avere inferto una coltellata alla schiena a Fabio P., un 35enne di Sassari. I pm, che contestano il tentato omicidio aggravato, ritengono che Di Genova abbia colpito la vittima con modalità che avrebbero potuto causarne la morte, tanto che ha riportato “menomazioni e conseguenti disabilità quali esiti inemendabili del danno midollare“.

Al trapper i magistrati contestano anche l’aggravante di aver colpito la vittima senza avere neanche preso parte alla rissa scoppiata in spiaggia, per sottolinearne la violenza e l’estemporaneità dell’accoltellamento.

La coltellata venne inferta mentre la vittima era voltata, rispetto alla posizione dell’aggressore e per questo per Di Genova è scattata anche l’aggravante di avere approfittato della “minorata difesa” della vittima.

Il trapper, difeso dagli avvocati Pietro e Gianmaria Nicotera, però continua a sostenere la sua innocenza. Il coltello usato per l’aggressione è stato trovato dopo mesi (leggi qui).

ll legale della famiglia della vittima, l’avvocato Jacopo Merlini, ha annunciato la costituzione di parte civile.  La prima udienza è stata fissata per il 22 marzo.

La pericolosità

Intanto per Elia 17 Baby, 27 anni, noto per i suoi video e post in cui sfoggia Kalashnikov (finti) e droga, la scarcerazione resta lontana. Il tribunale del riesame ha da tempo respinto gli arresti domiciliari sottolineandone la pericolosità. E’ stato concesso solo, su autorizzazione del Dipartimento amministrazione penitenziaria, il riavvicinamento territoriale col trasferimento nel carcere di Viterbo da quello di Sassari.

Una pericolosità che era già stata evidenziata nella misura cautelare firmata dal gip. “Si tratta – scriveva il gip – di soggetto già condannato con pena definitiva superiore ai due anni per spaccio di sostanze stupefacenti più volte denunciato; sul canale youtube in diversi video si presenta portando armi con le quali avrebbe anche sparato, deridendo le forze dell’ordine”.

Il reato è stato dunque commesso da persona che pubblicamente si presenta come aggressivo e che come tale è conosciuta”, ha scritto il gip.

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