Incidente mortale sul lavoro al porto di Civitavecchia. Un operaio di 29 anni è morto questa mattina, venerdì 10 febbraio, all’interno dell’area portuale dopo essere rimasto schiacciato da un container che stava trasportando con un muletto su una delle banchine.
L’operaio rimasto schiacciato da un container nell’area del porto
Ad occuparsi dei rilievi la polizia di frontiera. Sul posto è arrivato anche il magistrato della locale procura. Si procede per omicidio colposo. Gli investigatori stanno ascoltando anche dei colleghi per ricostruire la dinamica dell’incidente.
L’operaio aveva appena cominciato il turno. L’incidente si è verificato all’alba sulla banchina 25.
A morire Alberto Motta, un 29enne di Tarquinia, dipendente di Rtc ovvero la società che gestisce il terminal container, e con contratto a termine in scadenza. Il giovane era figlio di un altro storico lavoratore della compagnia portuale.
La tragedia si è consumata a meno di 24 ore da un altro incidente mortale avvenuto nel porto di Trieste. Paolo Borselli, 58 anni, ha perso la vita nel pomeriggio di ieri a seguito di un infortunio sul lavoro al Molo VII. L’uomo è caduto in mare con il muletto. A dare l’allarme sono stati i colleghi che non l’hanno visto rientrare. Borselli era dipendente dell’Alpt, l’Agenzia per i lavoratori portuali di Trieste.
Sciopero immediato
Intanto i sindacati dei lavoratori stanno presidiando la zona e hanno già comunicato una giornata di sciopero immediato “in segno di lutto per gli aspetti legati alla sicurezza nei luoghi di lavoro”. Lo sciopero scatterà da mezzogiorno di oggi alle 12 di domani, sabato 11 febbraio e interesserà – precisano le sigle sindacali – tutti i lavoratori del porto di Civitavecchia.
A proclamare lo sciopero le sigle Filt Cgil, Uil Trasporti, Firt Cisl, Ugl, Usb e Fast. “Le notizie sono ancora frammentarie e la Polizia di frontiera sta effettuando i rilievi per capire la dinamica dell’incidente mortale”, hanno fatto sapere in una nota Carlo Costantini e Marino Masucci, segretari generali della Cisl Roma Capitale Rieti e Fit Cisl Lazio.
“Siamo sconcertati, affranti, e non si può continuare a tenere la conta dei morti mentre monta il senso di impotenza e rabbia di fronte a quella che, a tutti gli effetti, è l’emergenza numero uno del mondo del lavoro – hanno denunciato i sindacalisti – Non si può avere vent’anni, avere tutta la gioia della vita davanti e poi, improvvisamente, l’incidente, qualcosa che non va e l’interruttore della vita si spegne. Tragedie che colpiscono giovani alle prime armi come uomini adulti e di esperienza nei cantieri, nei capannoni, sulle impalcature, nelle fabbriche, ovunque”.
I sindacati fissano la strada da seguire: la sicurezza sul lavoro deve essere la priorità assoluta di questo nuovo anno per mettere fine a questa lunga scia di sangue che si porta via vite innocenti.
I sindacati: più formazione e controlli
“Alla famiglia di questo giovane facciamo le nostre condoglianze e ai colleghi diciamo: vi siamo vicini. Ma ora le istituzioni devono incontrarci e insieme dobbiamo mettere a punto una strategia comune per aumentare i controlli, incentivare la formazione nelle aziende e sanzionare chi non la effettua. La formazione è un tassello fondamentale per rendere tutti i lavoratori, dal primo appena assunto all’ultimo che sta per andare in pensione, consapevoli dei rischi del proprio lavoro. Siamo stanchi di fare la conta dei morti: basta basta basta!”.
Usb: proclama lo sciopero in tutti i porti
“Non è più tempo di sacrificare lavoratori alle dinamiche del risparmio e ai tagli del personale e della sicurezza per aumentare i profitti delle multinazionali che schizzano alle stelle grazie alla guerra in corso – hanno denunciato i sindacalisti di USB Mare e Porti – Se c’è una guerra da dover combattere, l’unica, è quella contro gli omicidi sul lavoro, istituendo il reato di omicidio sul lavoro, come USB chiede da anni.
“Così come da anni chiediamo il riconoscimento del lavoro nei porti come usurante: se la richiesta USB fosse stata accolta, Paolo Borselli non sarebbe stato a 58 anni su un carrello a movimentare carichi pesanti e oggi sarebbe vivo”, hanno aggiunto.
Su tutti questi temi USB Mare e Porti ha già proclamato per il 25 febbraio lo sciopero in tutti i porti italiani, con manifestazione nazionale alle 14,30 nel porto di Genova.
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