Un traffico illecito di rifiuti diretti in Senegal, Togo e Tunisia. È quanto hanno scoperto e bloccato i funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli in servizio presso il porto di Civitavecchia, insieme ai carabinieri forestali della locale stazione, nel corso dei mesi scorsi, nell’ambito di due importanti operazioni internazionali denominate “Demeter VIII” e “Trash”.
Bloccate tre partite di rifiuti per un peso complessivo di 32 tonnellate
In particolare, sono stati sequestrati, come è stato reso noto oggi, 6 febbraio, negli spazi doganali dello scalo portuale civitavecchiese tre partite di merce per un peso complessivo di 32 tonnellate e 23mila euro di valore.
Tra i rifiuti, 38 motocicli interi fuori uso e parti di ricambio, un’autovettura e motori per mezzi industriali non bonificati, apparecchiature elettriche ed elettroniche, mobilio ed oggetti per la casa.
I rifiuti, stivati in container, erano dichiarati per l’esportazione da operatori con sede nel Lazio e nelle Marche.
Le documentazioni doganali di esportazione di accompagno dei container risultavano non corrispondere alla reale natura delle merci in essi contenute.
I reati configurati dagli investigatori sono il falso ideologico in dichiarazione pubblica, attività di gestione dei rifiuti non autorizzata, trasporto e traffico illecito dei rifiuti con l’aggravante ambientale.
La plastica nel deserto
I rifiuti erano destinati in tre paesi dove già si registra una grave emergenza sul fronte dei rifiuti, in particolare nel sud della Tunisia dove nonostante esista un sistema di raccolta anche il deserto del Sahara è ormai cosparso di materiali di scarto, in particolare bottiglie di plastica, in alcuni punti a migliaia. Un inquinamento ambientale che rischia di intaccare il fragile equilibrio dell’habitat locale, già messo a rischio da tre anni di carenza delle piogge.
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