Ardea, Rsa abusiva andrà sanata o sarà chiusa: indagini sulla morte di un anziano

Sporcizia, abusi edilizi e un anziano morto all'interno della Rsa degli orrori. La delibera firmata dal Sindaco impone di sanare tutto o gli occupanti dovranno andarsene

Ardea: conferme dalla polizia locale e una nota ufficiale del sindaco Cremonini che confermano come la casa degli orrori di via Novara, diventata una Rsa senza averne titolo, scoperta in un blitz del 18 gennaio scorso dal reparto Nas dei carabinieri, tornerà alla destinazione originaria d’uso, ovvero quella di abitazione, come evidenziato dal Primo cittadino, ma ci sarà da sanare numerosi abusi edilizi.

Sporcizia, abusi edilizi e un anziano morto all’interno della Rsa degli orrori. La delibera firmata dal Sindaco impone di sanare tutto o gli occupanti dovranno andarsene

In particolare circa una decina di anziani, insieme a una straniera e alla figlia minorenne, hanno attestato che tutte queste persone vivevano tra sporcizia e disagio nell’abitazione, in condizioni igieniche proibitive.

Tanto è vero che uno degli anziani alloggiati presso la struttura-orrore, un signore di 72 anni, è stato subito portato d’urgenza in ospedale in gravi condizioni ma non ce l’ha fatta, malnutrito e ansimante, ed è spirato in ospedale nella giornata di domenica scorsa. Su questo decesso ovviamente le indagini delle forze dell’ordine procedono serrate, in attesa di ricostruire l’esatta dinamica della morte e delle cause.

Vedovo e con una buona pensione, aveva scelto questa soluzione per non stare da solo, ma è spirato e ora si scoprirà se sia collegato all’ambiente in cui viveva.

In questo senso l’ordinanza del Sindaco, firmata oggi, 3 numero 321, come è possibile vedere dal sito del comune (leggi qui) febbraio è chiara: se tutto non sarà sanato all’interno della casa, dato che oltretutto ci vivevano in numero superiore a quello consentito dalla cubatura, le persone che ancora sono all’interno dovranno andarsene e trovare una nuova sistemazione.

Tutto confermato dalle analisi degli ispettori della Asl Roma 6 e dal lavoro svolto in sinergia, oltre che dal reparto Nas dei carabinieri, anche dagli agenti della polizia locale e di quella di stato.

Sporcizia, umidità, feci di topi, polvere in quantità, panni sporchi sparsi ovunque insieme a tanto altro materiale messo nelle stanze alla rinfusa, addirittura copertoni d’auto.

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