Inventano un promesso sposo per Pamela Prati, a processo

Il vero Mark Caltagirone presenta denuncia. Usato anche il volto di un bambino, figlio di una parrucchiera

La farsa di un matrimonio in vista, per promuovere la partecipazione in tv e sui rotocalchi di Pamela Prati. E’ sfociata in un processo a piazzale Clodio la bizzarra idea di due ex agenti della soubrette di inventare a tavolino per lei un futuro sposo, per di più affidatario di due bambini, utilizzando le foto di un bell’uomo ma del tutto estraneo, della sua bambina, e di un secondo bambino, anche in questo caso all’insaputa dei veri genitori.

Il vero Mark Caltagirone presenta denuncia. Usato anche il volto di un bambino, figlio di una parrucchiera

La prima udienza a carico delle ex agenti della showgirl  si è aperta ieri, mercoledì primo febbraio, a piazzale Clodio. Per la procura le due ex manager, accusate di sostituzione di persona, avrebbero architettato a tavolino la figura di promesso sposo per l’avvenente Pamela Prati, commettendo così un reato considerato che l’uomo indicato in una foto non ne sapeva nulla. Un raggiro, però, che non avrebbe visto come parte attiva l’attrice tanto che nel procedimento non è imputata e neanche parte lesa.

Le accuse, come riportano le contestazioni, riguardano, infatti, solo le sue agenti, poi allontanate dalla soubrette.

In concorso tra loro, al fine di avvalorare la falsa notizia di un matrimonio imminente tra la nota soubrette Pamela Prati e un fantomatico Mark Caltagirone – riporta il capo di imputazione – e, di conseguenza, di promuovere, quali agenti della Prati la sua partecipazione a spettacoli e trasmissioni televisive e la sua presenza su giornali e rotocalchi, sostituivano a più riprese la persona di Marco Di Carlo a quella di Mark Caltagirone, personaggio di fantasia appositamente creato, utilizzando ripetutamente per rappresentare le sembianze di Caltagirone, immagini di Di Carlo”.

Per rendere più credibile la farsa, le due agenti hanno utilizzato anche l’immagine di due bambini, una figlia veramente del finto Mark Caltagirone, ossia del Di Carlo, l’altro di una donna che a sua insaputa si era ritrovata la foto del figlioletto sui rotocalchi.

Secondo il pm le due imputate “sostituivano a più riprese la persona del minore Simone N. a quella di un ipotetico figlio del fantomatico Mark Caltagirone a nome Sebastian, utilizzando ripetutamente, per rappresentare le sembianze di Sebastian, immagini e video del piccolo Simone”.

L’uomo a cui è stato attribuito il volto dell’inesistente Mark si chiama davvero Marco, Marco Di Carlo, ed un manager milanese, titolare di una società di media marketing attiva  proprio nel mondo dello spettacolo.

Denunce e messa in scena

Il manager ha presentato denuncia nel 2019 dopo essere stato contattato dal direttore di Oggi e da una autrice del programma Live di Barbara D’Urso. “Mi comunicavano di avere in mano la fotografia mostrata nella trasmissione Verissimo (andata in onda l’11 maggio 2019) dalla signora Pamela Prati alla conduttrice del programma. Silvia Toffanin, dove il soggetto spacciato per tale Mark Caltagirone, ero io, ritratto in auto con mia figlia più piccola in un selfie che avevo fatto e postato per la festa del papà”.

Preciso che avevo conosciuto anni addietro la signora Prati, ma non l’avevo mai frequentata”, ha precisato in una denuncia l’imprenditore milanese vittima della messa in scena. “Il tutto è avvenuto scientemente per dare un volto al presunto promesso marito della signora Prati. A fronte del guadagno e della visibilità mediatica ricevuta dalle due agenti, vi è il danno che ho subito: leso nella mia privacy ed esposto ai media al culmine finale della triste vicenda, come il fantomatico Mark Caltagirone”.

Una seconda denuncia è stata presentata sempre  nel 2019 dai genitori di Simone, il bambino fatto passare per Sebastian, figlio dell’inesistente promesso sposo della soubrette.

Abbiamo scoperto che quello che credevamo fosse il copione di una fiction in realtà altro non fosse se non il materiale utilizzato per creare il finto bambino in affido nel caso della signora Pamela Prati e del suo fidanzato Mark Caltagirone”, ha denunciato la mamma di Simone, di professione parrucchiera. Aveva conosciuto le agenti della Prati nel salone dove lavorava.

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