E’ stato identificato il cadavere della giovane trovata morta, ieri, 13 gennaio, lungo la banchina del Tevere. Si chiamava Sara Girelli ed era borsista all’Università Roma Tre. Aveva 28 anni. La sua morte un giallo.
Il cadavere identificato dopo ore: non aveva documenti. La giovane era una borsista universitaria
A notare il corpo all’altezza di ponte Giuseppe Mazzini, sul Lungotevere Sangallo era stato un canoista. Ora gli agenti della Polizia di Stato dovranno ricostruire le ultime ore della giovane che non era rientrata a casa la notte precedente, pare dopo una serata con amici. Da casa era uscita indossando degli abiti abbastanza eleganti.
Al momento dalla procura non si esclude nessuna ipotesi: dal gesto volontario all’incidente. O magari una spinta, anche se un primo esame del corpo della ragazza escluderebbe segni di violenza (leggi qui).
Gli investigatori stanno anche cercando di accertare come mai la giovane sia stata trovata senza documenti. All’interno della borsa trovata poco distante dal cadavere, infatti, c’erano solo pochi effetti personali.
E’ dalle telecamere di sorveglianza che puntano i loro occhi lungo il fiume che gli agenti delegati alle indagini sperano di ottenere una risposta. I fotogrammi saranno determinanti per stabilire se la 28enne fosse sola o in compagnia al momento della morte, che è stata immediata, e comunque capire se sia scivolata oppure si sia lasciata andare.
Sul corpo il magistrato di turno ha disposto l’autopsia.
Gli investigatori, ieri, per l’intera giornata hanno lavorato per trovare sia sulla banchina del Tevere e poi in casa della giovane tracce e indizi. Gli esami del pc e dello smartphone della ragazza, invece, proseguirà nei prossimi giorni.
Una risposta sulla morte della ragazza potrebbe trovarsi proprio tra le chat e i tabulati del telefonino.
canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link e digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.
Via Ostiense, incidente auto-moto: muore il 31enne Emmanuel Edagha
