Covid: più 11,4% contagi, più 9,8% di decessi. “Dubbia efficacia dello screening su arrivi dalla Cina”

L’analisi della fondazione Gimbe accende una luce preoccupante per l’evoluzione del covid nell’ultima settimana. Critiche contro le misure negli aeroporti

Ricominciano a crescere i nuovi casi di Covid 19. E salgono anche i decessi. Due parametri che preoccupano, soprattutto per gli effetti destinati a provocare sul sistema sanitario nazionale.

L’analisi della fondazione Gimbe accende una luce preoccupante per l’evoluzione del covid nell’ultima settimana. Critiche contro le misure negli aeroporti

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva, nella settimana 30 dicembre 2022 al 5 gennaio 2023, rispetto alla precedente, una risalita, con 135.977 nuovi casi contro 122.099, per un aumento percentuale dell’11,4%. «Sul fronte dei nuovi casi settimanali – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si registra un aumento con una media mobile a 7 giorni di oltre 19 mila casi al giorno».

I nuovi casi crescono in 14 Regioni: dal +1,4% del Veneto al +44,4% della Puglia. Sette Regioni registrano invece un calo: dal -0,4% del Piemonte al -45% della Valle D’Aosta. In 67 Province si rileva un aumento dei nuovi casi (dal +0,5% di Ascoli Piceno al +62,6% di Bari), in 40 una diminuzione (dal -0,1% di Reggio nell’Emilia al -45% di Aosta). In nessuna Provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti Cresce, indica il report, il numero dei tamponi totali (+6%): da 807.118 della settimana 23-29 dicembre 2022 a 855.823 della settimana 30 dicembre 2022-5 gennaio 2023. In particolare i tamponi rapidi sono aumentati del 5,4% (+36.648), mentre quelli molecolari del 9,3% (+12.057). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività sale dall’11,9% al 12,3% per i tamponi molecolari e dal 15,4% al 16,5% per gli antigenici rapidi.

Tornano a salire anche i decessi Covid 19, con un aumento del 9,8% in una settimana. Le morti Covid da quattro settimane superano i 100 al giorno: 775 negli ultimi 7 giorni (di cui 52 riferiti a periodi precedenti), con una media di 111 al giorno rispetto ai 101 della settimana precedente.

Misure inefficaci sugli arrivi dalla Cina

È di «dubbia efficacia per arginare la circolazione virale, lo screening dei viaggiatori in arrivo dalla Cina»: lo rileva il presidente della Fondazione Gimbe, a proposito dei controlli negli aeroporti. Nel caso di un aumento della circolazione del virus, aggiunge, vaccinazioni e sequenziamento sono le contromisure più efficaci. L’efficacia dei controlli aeroporti è «dubbia» per almeno tre ragioni: «innanzitutto – dice Cartabellotta – meno del 10% dei passeggeri arriva con voli diretti; in secondo luogo perché l’estrema contagiosità di Omicron riduce l’efficacia già modesta degli screening documentata in letteratura; infine, perché la gestione dei positivi sarebbe comunque affidata all’isolamento fiduciario. L’unica reale utilità di questi screening è quella di identificare precocemente nuove varianti». Difficile ipotizzare che un cinese in arrivo per una vacanza o per lavoro in Italia, si isoli in albergo vanificando la spesa fatta per i viaggio.

Osservando come attualmente in Italia la circolazione del virus SarsCoV2 sia «ampiamente sottostimata», appare comunque sotto controllo, ma «gli scenari epidemiologici internazionali e il rilevante impatto dell’epidemia influenzale sui servizi sanitari, unitamente all’aggiornamento delle modalità di gestione dei casi e dei contatti stretti di casi Covid-19, richiedono il potenziamento di alcune strategie di sanità pubblica». Innanzitutto, prosegue, «è cruciale rafforzare le attività di sequenziamento, sia in termini quantitativi, sia con indagini più ravvicinate nel tempo» e in secondo luogo, «bisogna aumentare le coperture vaccinali» e «occorre somministrare un’ulteriore dose di richiamo ad over 80, ospiti Rsa e over 60 con fragilità per patologie concomitanti o preesistenti, su cui purtroppo non disponiamo di alcun dato per valutare la copertura».

Resta «sempre valida la raccomandazione di utilizzare le mascherine nei luoghi chiusi e affollati e, come previsto dall’aggiornamento della Circolare del Ministero della Salute del primo gennaio 2023, in caso di rilevante incremento della circolazione virale valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni di eventi che prevedono assembramenti».