Escursionista romano trovato morto su Monte Gennaro. La vittima Enrico Chiarot

L'escursionista, molto esperto, non era rientrato da una solitaria: forse fatale una caduta

Un escursionista romano di 55 anni, il noto agronomo Enrico Chiarot, è stato trovato morto nella tarda serata di ieri su Monte Gennaro, nel versante di San Polo dei Cavalieri, territorio del Parco Naturalistico regionale dei Monti Lucretili.

L’escursionista, molto esperto, non era rientrato da una solitaria: forse fatale una caduta

L’uomo, un esperto escursionista che organizzava anche gite e spedizioni, risultava disperso dal giorno precedente, martedì 27 dicembre, mentre faceva una passeggiata in montagna in solitaria.

Per le ricerche si sono attivati carabinieri e guardia di finanza oltre che gruppi della protezione civile.

Chiarot potrebbe essere scivolato in un dirupo ma non è chiaro se dopo un malore. Il corpo è stato messo a disposizione della procura di Tivoli.

Chi era

Quella per l’ambiente per Chiarot era una passione enorme, amava la montagna come il mare sempre nel massimo rispetto della natura. Era una guida ambientale, agronomo fitopatologo forestale e istruttore e guida subacquea. 

Da esperto fitopatologo ha avuto incarichi dalla Città del Vaticano, dalla Soprintenza dei Beni culturali, ha insegnato all’Università La Sapienza, si è occupato delle alberature dei principali parchi di Roma e delle aree archeologiche del Palatino.

Come Agronomo del Consorzio di Casalpalocco è stato responsabile fitopatologo di 5000 alberate. Nel suo curriculum anche la revisione dello stato del patrimonio arboreo del Bioparco di Roma e di alberi monumentali.

Escursionista romano trovato morto su Monte Gennaro. La vittima Enrico Chiarot 1
Chiarot l’escursionista trovato morto su Monte Gennaro

I dispersi sui Lepini

Sempre martedì 27 dicembre era scattato un altro allarme in montagna per due escursionisti dispersi, due romani di 66 anni, sui Monti Lepini, nel comune di Carpineto Romano. A rintracciarli e portarli in salvo i carabinieri e il reparto Saf, speleo alpinistica fluviale, dei vigili del fuoco

A novembre si è contato un altro dramma, invece, nel mondo dell’escursionismo romano. Il 34enne Roberto Testa, è morto all’alba all’ospedale di Chieti dopo essere scivolato in un dirupo sulla Majella. A tradirlo una lastra di ghiaccio, e ad ucciderlo probabilmente l’ipotermia. (leggi qui)

Il 34enne, ingegnere aerospaziale, residente a Colleferro, era scivolato in un precipizio, senza possibilità di muoversi, mentre rientrava al rifugio. A dare l’allarme alle cinque del pomeriggio l’amico.

Le squadre del soccorso Alpino e Speleologico Abruzzese, a causa delle condizioni meteorologiche che non consentivano l’utilizzo dell’elicottero, avevano dovuto raggiungere a piedi il luogo dei soccorsi e poi tornare a valle.

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Incidente sul Gran Paradiso, morto un escursionista romano