Roma, omicidio Desirée Mariottini: confermate le condanne per i quattro imputati

La ragazza è stata dapprima drogata e poi stuprata e uccisa nel 2018 in un fatiscente palazzo al quartiere San Lorenzo

Roma: confermate anche dopo il secondo grado, ergastoli compresi, le pene per chi ha ucciso Desirée Mariottini, come era già stato richiesto nei giorni scorsi (leggi qui).

La ragazza è stata dapprima drogata e poi stuprata e uccisa nel 2018 in un fatiscente palazzo al quartiere San Lorenzo

Nel dettaglio, i giudici della Corte di Assise di Appello di Roma al termine di una camera di consiglio durata quattro ore, hanno accolto la richiesta del Procuratore generale e confermato in toto l’ergastolo sia per Mamadou Gara che per Yousef Salia, oltre ai 27 anni di carcere per Brian Minthe ed i 24 anni e sei mesi per Alinno Chima.

Gravissime e variegate le accuse ai loro danni che vanno dalla violenza sessuale, all’omicidio allo spaccio di sostanze stupefacenti nei drammatici accadimenti che hanno tolto la vita alla 16enne ragazza originaria di Cisterna di Latina.

Il suo corpo senza vita venne trovato a San Lorenzo all’interno di un palazzo fatiscente in via dei Lucani il 19 ottobre del 2018 ed il Procuratore Generale vede accolta dalla corte la richiesta della conferma delle pene per gli imputati, ottenendola.

Cosa è emerso dalle carte: il riepilogo

Analizzando gli incartamenti del processo è stato evidenziato che gli imputati avevano dato all’adolescente un mix letale di stupefacenti e tranquillanti, sostanze psicotrope che l’anno ridotta all’impotenza, permettendo a questi ultimi di abusare di lei agendo con crudeltà inaudita e sprezzo del pericolo, senza alcun rimorso, portando a termine prima lo stupro e poi l’omicidio.

Citate alcune testimonianze nel dispositivo, la frase raggelante che traspare dalle carte è “Meglio lei morta che lei in galera” avrebbero pronunciato gli accusati, che non le permisero di chiamare i soccorsi.

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