Umberto Carelli è stato molte cose: uno storico balneare, cuoco e ristoratore. Passioni tramandategli dal padre Attilio, giunto a Ostia poco dopo la Prima Guerra Mondiale
Ostia perde Umberto Carelli, un altro storico pioniere della cittadina lidense, che è deceduto nella giornata di giovedì 17 novembre all’età di 90 anni. Era una figura notissima nel panorama dei balneari e dei ristoratori ostiensi, che è stato sposato per 63 anni con Giuliana Butini, donna appartenente alla celebre famiglia di gioiellieri che vi abbiamo presentato in un altro nostro articolo di approfondimento (leggi qui).
Umberto, nato a Roma il 31 agosto 1932 è l’ennesima figura di enorme spessore imprenditoriale legata a doppio filo alla cittadina ostiense che ci ha lasciato negli ultimi mesi, dopo Bruno Quondamcarlo (leggi qui) ed il suo storico socio nel settore traslochi e trasporti, Vincenzo Fiasco (leggi qui).
Prima di lui se n’era andato il “re del caffè”, Francesco Remondi (leggi qui), oltre a Ruggero Picchi, uno dei primi concessionari d’auto ricordato anche per il suo impegno nell’Associazione commercianti (leggi qui) e a Orazio Policella, titolare della prima e più famosa officina per la riparazione degli pneumatici (leggi qui), solo per citarne alcuni in ordine sparso.
Tutti con Ostia nel cuore, personaggi illustri che hanno fatto di tutto, per anni ed anni, per portarne in alto il nome grazie alle loro attività di successo, veri imprenditori d’altri tempi.
Parlando con sua figlia Alessandra Carelli, raggiunta in esclusiva da canaledieci.it, emergono netti i tratti distintivi di un grande uomo, lavoratore infaticabile che rappresenterà in eterno con la sua esistenza una vera e propria “enciclopedia di Ostia Moderna”.
A fare da apripista nel territorio dell’attuale X Municipio capitolino fu addirittura il padre di Umberto, Attilio, che “Giunse ad Ostia credo subito dopo la Prima Guerra Mondiale – spiega Alessandra – nel 1918 o 1919, con lo scopo di aiutare i ravennati a bonificare la zona: nonno faceva loro addirittura da mangiare, all’interno di prefabbricati in legno. Sia lui che, da adulto, mio papà, erano dei veri avventurieri”.
“In seguito – prosegue la figlia – nonno Attilio fondò lo storico stabilimento Elmi, poi passò nel 1934 a gestire il ‘Principe’, quello che oggi si chiama ‘Salus’, in Lungomare Paolo Toscanelli. Mio padre subentrò, da grande, alla guida di questi stabilimenti balneari sia in veste di gestore che soprattutto di cuoco, una passione – quella per la buona cucina fatta in prima persona – che gli venne tramandata da mio nonno. Inoltre, papà Umberto aprì e gestì per tanti anni una trattoria che aveva il nostro cognome, la ‘Trattoria Carelli’, era in Via Rutilio Namaziano. In un altro periodo si occupò anche dello stabilimento ‘La Playa’ di Fiumicino, omonimo di quello che c’è attualmente in Lungomare Amerigo Vespucci”.
Insomma, spiega la figlia, “Papà Umberto ha avuto una vita lunga, intensa e bellissima, ricca di successi. Ha fatto il massimo per tramandarci l’amore per Ostia, inserendosi profondamente nel tessuto sociale, era davvero molto conosciuto. Arrivati alla prima metà degli anni ’80 ce ne andammo tutti dall’Italia cambiando continente – lui compreso – trasferendoci a Melbourne, in Australia, città fantastica. E anche lì mio padre tenne aperto per circa vent’anni, prima di fare definitivamente ritorno in Italia nei primi anni 2000, un ristorante italiano chiamato esattamente come quello che aveva avuto ad Ostia – ‘Trattoria Carelli’ – un marchio che ha esportato con profitto anche nell’emisfero Australe”.
“ Io stessa – specifica Alessandra – ho seguito le attitudini di famiglia – ma per parte materna – visto che attualmente gestisco uno studio in centro a Roma, in Via Margutta, dove disegno gioielli”.
“Attendiamo – spiega in conclusione la donna – la sepoltura di papà nella tomba di famiglia presso il cimitero di Ostia Antica e poi l’importante sarà andare avanti con coraggio. Questi sono ovviamente giorni particolari per noi, molto duri ed io e mio fratello Claudio, 62 anni, affronteremo insieme a mamma il difficile momento, con il nostro Umberto ed il suo immenso esempio per sempre presente nel cuore e nella mente”.
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