Ostia: è morto Ruggero Picchi, imprenditore pioniere della città

Il covid si è portato via Ruggero Picchi, uno dei primi concessionari d’auto ricordato anche per il suo impegno nell’Associazione commercianti. Di lui resta il monumentale edificio dell’autosalone

Ruggero Picchi

All’età di 85 anni se ne è andato Ruggero Picchi. Il covid se l’è portato via in un letto del centro specializzato di Casal Palocco. Con lui se ne va un imprenditore onesto, un sindacalista retto, un investitore visionario.

Il covid si è portato via Ruggero Picchi, uno dei primi concessionari d’auto ricordato anche per il suo impegno nell’Associazione commercianti. Di lui resta il monumentale edificio dell’autosalone

Ruggero Picchi si è spento nel pomeriggio di oggi, giovedì 30 giugno, presso il covid hospital di Casal Palocco dove era stato trasferito dal Sant’Eugenio, nosocomio nel quale era approdato dopo l’iniziale ricovero al Grassi di Ostia. Il 24 aprile aveva compiuto 85 anni, attorniato come sempre dall’affetto dei figli Riccardo e Giordana e dei nipoti.

Con Ruggero Picchi se ne va un pioniere di Ostia dove viveva da oltre sessant’anni. In tutto questo tempo aveva gestito la Tirrena Auto, concessionaria di Volkswagen e Audi da poco trasferitasi a Ostia Antica. Originario di Castelnuovo di Farfa, in provincia di Rieti, Picchi ha lasciato segni indelebili del suo impegno civile e d’amore verso Ostia.

Per due mandati, circa dieci anni, a cavallo tra gli anni Novanta e i primi del ventunesimo secolo, è stato presidente dell’Ascom Associazione commercianti di Ostia: un incarico difficile dopo la meritoria campagna di “mani pulite” lanciata dal suo predecessore, Piero Morelli (leggi qui). Eppure Ruggero Picchi ha saputo incarnare il ruolo di un sindacato riuscito, sotto il suo doppio mandato, a contemperare gli interessi della città con quella dei negozianti.Se il commercio spegne le vetrine, si spenge la città” era il suo claim premonitore lanciato prima ancora dell’avvento delle grandi piattaforme di vendita online.

Nel suo ruolo di presidente dei commercianti, in rapporto con la politica, Picchi ha saputo mantenere una serena e critica equidistanza con le amministrazioni locali e capitoline, prima sostenute dal sindaco Walter Veltroni poi da Gianni Alemanno.

Autonomista convinto della necessità di distaccare amministrativamente Ostia da Roma, Picchi ha via via sfumato i suoi convincimenti spinto dalla costatazione della perdita del primato degli ideali politici nella società a favore degli interessi di parte.

A lui si deve il finanziamento dell’edificio monumentale realizzato sulla porta di Ostia dalla via del Mare ovvero l’autosalone progettato da Flavio Coppola e Giuliano Fausti. Un’opera costosa e avveniristica citata dai più importanti annuari di architettura internazionale (leggi qui). E’ con l’occasione fece restaurare anche la retrostante Fabbrica del Ghiaccio Peroni immortalata nel film di Federico Fellini “I vitelloni”.

Per amore della sua città “adottiva” Ruggero Picchi è stato anche editore: insieme con Giacomo Vizzani nei primi anni Novanta diede vita al settimanale Metropolit, anch’esso un gioiello di innovazione grafica e giornalistica nel quale sono cresciute generazioni di giovani oggi professionisti del mondo dell’informazione.

I funerali

Il rito funebre si terrà sabato 2 luglio alle ore 12,00 presso la chiesa di Regina Pacis a Ostia.

Ai figli, ai nipoti e tutta la famiglia giunga il cordoglio della nostra redazione. Che la terra ti sia lieve, Ruggero.

Ostia, in vendita il palazzetto “iceberg” della Tirrena Auto