Sequestro al Sesto Cancello, il gestore: "Sacrifici e sudore non pagano, ma non mi piegherò nemmeno questa volta"
Come era prevedibile, dopo il secondo e il quarto cancello (leggi qui), oggi è scattato il sequestro anche al chiosco del Sesto Cancello. Il motivo è sempre il solito: abusivismo. A dare la notizia del sequestro è stato direttamente il gestore Mauro Franzolin tramite un post su Facebook. Una lettera accorata scritta dal gestore che promette battaglia. Ma non finisce qui: perché nei prossimi giorni potrebbero scattare anche altri sequestri della Guardia di Finanza, su mandato della Procura di Roma, come già annunciato in un nostro precedente articolo (leggi qui).
Questo il post di Mauro Franzolin, gestore del Sesto Cancello, immediatamente dopo il sequestro.
Ciao Mamma, oggi è un giorno difficile e prima che le notizie vengano scritte sui giornali voglio dire la mia. Ho sempre rispettato i tuoi insegnamenti e Castelporziano è un posto di famiglia dove io ogni giorno vi vedo… Vedo il vostro sudore, il vostro sacrificio e i vostri insegnamenti ed io non ho fatto altro che copiare voi. Ma a quanto pare tutto questo non paga, dopo il 2015 ci risiamo… Di nuovo accusati di qualcosa che da 32 anni ci spetta, accusati di lavorare, accusati di essere abusivi, 7 anni dopo la mafia ora siamo abusivi!!!
Non voglio tirare fuori le mie ragioni ci saranno le sedi opportune, ma voglio fare una considerazione semplice si può essere abusivi su una spiaggia del comune per 32 anni senza che nessuno se ne sia mai accorto nonostante gli infiniti controlli ed essere il solo colpevole? Oggi è un giorno difficile da accettare ma non mi piegherò nemmeno questa volta, sono stanco che il nome della nostra famiglia venga infangato.
Com’è stato per i chioschi del Secondo e del Quarto cancello, si parla sempre di abusivismo. Manca la licenza a costruire emessa dal Comune di Roma, per questo motivo è stato messo sotto sequestro anche il chiosco del Sesto Cancello. E la vicenda resta particolarmente ingarbugliata.
I cinque chioschi di Castelporziano, infatti, sono eredità di un vecchio organismo capitolino disciolto nel 1969, l’Ente Comunale di Consumo. Nel 1965, con l’apertura della spiaggia donata ai romani dal presidente della Repubblica Giovanni Saragat, il Comune posizionò cinque manufatti dell’Ente Comunale di Consumo per la rivendita di bevande e alimenti ai bagnanti. L’ente venne disciolto e le licenze commerciali vennero vendute agli attuali gestori o loro eredi.
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