Spiaggia libera dei Cancelli, in arrivo nuovi sequestri di chioschi

Pronti altri provvedimenti per il sequestro dei chioschi. Guai anche per il Campidoglio

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Sono in arrivo altri sequestri di chioschi presso la spiaggia libera comunale di Castelporziano. Già nelle prossime ore la Guardia di Finanza apporrà i sigilli ad altre strutture di ristorazione nella spiaggia della Litoranea che i romani chiamano semplicemente “i Cancelli”.

Pronti altri provvedimenti per il sequestro dei chioschi. Guai anche per il Campidoglio

Com’è stato per i chioschi del Secondo e del Quarto cancello (leggi qui) l’accusa è di abusivismo anche per i manufatti che verranno sequestrati nelle prossime ore. L’accusa per tutti è di abusivismo edilizio: manca la licenza a costruire emessa dal Comune di Roma.

E la vicenda resta particolarmente ingarbugliata. I cinque chioschi di Castelporziano, infatti, sono eredità di un vecchio organismo capitolino disciolto nel 1969, l’Ente Comunale di Consumo. Nel 1965, con l’apertura della spiaggia donata ai romani dal presidente della Repubblica Giovanni Saragat, il Comune posizionò cinque manufatti dell’Ente Comunale di Consumo per la rivendita di bevande e alimenti ai bagnanti. L’ente venne disciolto e le licenze commerciali vennero vendute agli attuali gestori o loro eredi.

Il punto è che, stando alle indagini della Guardia di Finanza, gli acquirenti rilevarono dal disciolto ente comunale le licenze commerciali ma non i titoli edilizi che non sarebbero mai stati emessi dal Comune di Roma per il proprio ente. Si dirà: che senso ha rilevare una licenza commerciale sulla spiaggia se non c’è un luogo fisico dove vendere i generi di ristoro? E questo è il raggiro perpetrato dal Campidoglio ai danni dei gestori che oggi si vedono sequestrare i chioschi per abusivismo edilizio.

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Sequestrati persino i bagni chimici della spiaggia

Il bello è che l’abusivismo edilizio totale non è emerso neanche nell’aprile 2015 quando l’allora sindaco Ignazio Marino presenziò alla demolizione di portici e locali aggiunti ai chioschi del Primo e Sesto cancello. All’epoca nessun tecnico scoprì che tutti i chioschi erano privi di concessione edilizia.

La morosità del Campidoglio

L’indagine della Procura, delegata alla Guardia di Finanza, prende le mosse da un esposto per danno erariale presentato a luglio 2021 dal presidente di Labur, Laboratorio urbanistico, Andrea Schiavone. In quella denuncia, inviata anche alla Corte dei Conti, si chiedeva di indagare rispetto all’ipotesi di “occupazione senza titolo dal 2001 da parte di Roma Capitale con conseguente danno erariale, per il mancato versamento degli oneri concessori, di oltre 1.200.000,00 euro (unmilioneduecentomila euro)” dei quasi 44 ettari di spiaggia libera di Castelporziano.

Labur sostiene che l’ultima concessione rilasciata per quell’arenile al Comune di Roma è scaduta il 31 dicembre 2001 e che l’amministrazione “occupa pertanto da 20 anni, senza alcun titolo, un’area demaniale con conseguente danno erariale per il mancato versamento degli oneri concessori”.

Alla nostra redazione risulta che il Campidoglio abbia pagato gli oneri concessori per quella spiaggia fino al 2013 incluso e che da quell’anno non abbia più ripreso i versamenti. In quanto alla convenzione con il Quirinale, questa sarebbe stata rinnovata nel 2015 e non sarebbe ancora decaduta.

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