Spiaggia libera di Castelporziano, sequestrati due chioschi: le omissioni della politica (VIDEO)

Pastrocchio amministrativo: il Campidoglio “dimentica” di rinnovare la convenzione con il Campidoglio e i chioschi risultano abusivi. Sequestri al secondo e quarto cancello

Neppure il tempo di festeggiare i 57 anni dalla sua nascita con una manifestazione direttamente nel parcheggio (leggi qui) che su Castelporziano, la spiaggia libera attrezzata più grande d’Europa, piomba l’accusa di abusivismo. La Guardia di Finanza, su mandato della Procura di Roma, ha messo sotto sequestro due chioschi dell’arenile disteso lungo la Litoranea.

Pastrocchio amministrativo: il Campidoglio “dimentica” di rinnovare la convenzione con il Campidoglio e i chioschi risultano abusivi. Sequestri al secondo e quarto cancello

L’accusa per i gestori dei chioschi al Secondo e al Quarto cancello è di abusivismo ma quella degli imprenditori che erogano i servizi di bar e ristorazione è una responsabilità riflessa. I titolari dei punti-ristoro, infatti, sono vittime di una grave omissione da pare dl Campidoglio che dal 2001 non ha rinnovato la convenzione con il Quirinale, proprietario dell’area.

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I sigilli del sequestro in uno dei due chioschi ritenuti abusivi

Com’è noto, la spiaggia libera di Castelporziano è nata per un atto di donazione dell’allora Presidente della Repubblica Giovanni Saragat nel 1965. La cessione è regolamentata da una convenzione per la quale l’amministrazione capitolina si impegnava a effettuare una serie di atti manutentori e di protezione ambientale. Atti d’obbligo che dal Campidoglio sono stati in parte omessi, stante lo stato in cui versano le dune di macchia mediterranea, spianate dal calpestio dei bagnanti, e considerata la demolizione di manufatti abusivi avvenuta nel 2015.

I militari della Guardia di Finanza hanno messo sotto sequestro i chioschi ma anche diverse pertinenze come l’area docce, un parcheggio e persino un bagno chimico.

Secondo le denunce di Labur, Laboratorio di Urbanistica, il Comune d Roma addirittura da 20 anni non paga il canone concessorio e dal 2015 non ha rinnovato la convenzione con le strutture commerciali. Da qui il sequestro dei manufatti effettuato dalla Guardia di Finanza che a luglio dell’estate passata (leggi qui) aveva già effettuato un blitz per il controllo della documentazione tra i gestori dei chioschi.

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Sequestrato anche il parcheggio per le moto al Secondo cancello

Se i fatti ipotizzati dalle Fiamme Gialle e fatti propri dalla Procura di Roma dovessero essere confermati, sarebbero gravissime le responsabilità dei gruppi politici che si sono alternati alla guida di Campidoglio e Municipio in una rincorsa alla gestione delle spiagge culminata recentemente con la riappropriazione a Roma delle competenze decentrate (leggi qui).

E induce alla riflessione che alla celebrazione dei 57 anni dalla nascita della spiaggia libera abbiano preso parte (VIDEO) il Presidente del X Municipio e un consigliere comunale Pd alla seconda consigliatura mostratisi entrambi ignari e che, invece, nei rispettivi ruoli avrebbero dovuto attivarsi per la soluzione della vicenda.

Foto e vide di Marco Simoni. 

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