Ostia, la FAI antiusura si costituisce parte civile nel processo contro Papagni e De Santis

La prima udienza del processo con rito abbreviato si è tenuta davanti al Giudice per l'Udienza Preliminare e la FAI antiusura si è costituita parte civile

Ostia: si arricchisce di una nuova puntata la vicenda dell’arresto di Roberto De Santis e Paolo Papagni, in carcere dallo scorso mese di gennaio con l’accusa di estorsione aggravata dall’utilizzo del metodo mafioso (leggi qui) Lo sportello FAI antiusura ed il FAI nazionale prendono infatti ufficialmente posizione grazie ad una nota dedicata e congiunta diramata oggi, martedì 19 ottobre in cui comunicano di essersi costituiti parte civile nel processo attualmente in corso

La prima udienza del processo con rito abbreviato si è tenuta davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare e la FAI antiusura si è costituita parte civile

La storia è nota: a un imprenditrice, Barbara Mezzaroma, vengono chiesti 500mila euro in cambio di protezione, così l’imprenditore, che stava realizzando un complesso residenziale nella cittadina lidense in via delle Quinqueremi.

La conseguente denuncia ai Carabinieri della tentata estorsione subita fa partire le indagini e a seguito dei riscontri investigativi, i militari completano il duplice arresto.

L’imprenditrice era stata avvicinata dai due soggetti con la proposta di ricevere “protezione”, che in cambio gli sarebbe costata mezzo milione di euro da corrispondere in cinque tranche da 100mila euro.

Ora, diversi mesi dopo, Lo Sportello FAI Antiusura Ostia Volare APS e la FAI Nazionale, si sono costituiti parte civile nel processo che vede accusati del reato di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso Roberto De Santis detto “Nasca”, noto alle cronache per aver gambizzato il boss Vito Triassi nel 2007, e l’ex-imprenditore balneare Paolo Papagni,  per non avere problemi nei cantieri.

“La prima udienza del processo con rito abbreviato  – fa sapere in una nota l’associazione antiusurasi è tenuta questa mattina, 19 ottobre, davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale Penale di Roma, che ha giudicato legittima la richiesta della nostra Associazione e della FAI Nazionale.

“Come Sportello Antiusura e Antiracket – si precisa nel comunicato – riteniamo episodi come questo profondamente lesivi per il territorio e per la comunità che rappresentiamo. Da troppi anni la criminalità organizzata condiziona la vita economica e sociale del litorale romano. E per troppi anni si è fatto finta di non vedere ciò che era sotto gli occhi di tutti. Oggi abbiamo rivendicato il diritto dei cittadini a vivere in un contesto libero dalla criminalità organizzata, che antepone il bene comune agli interessi speculativi di pochi.

Con questa costituzione di parte civile – aggiunge l’avvocato Luigi Ciatti, che rappresenta le Associazioni FAI Volare e FAI Nazionale – abbiamo voluto ribadire che i cittadini che denunciano non sono soli. Le Associazioni e lo Stato sono loro vicini, sia nella fase processuale sia per far ripartire le loro attività, attraverso i fondi di solidarietà per le vittime di estorsione previsti dalle leggi n. 108/96 e 44/99. Chi denuncia vince!”.

canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link e digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.

Ostia, tentano estorsione da mezzo milione per la “protezione”: arrestati