Drone avvistato su Castel Sant’Angelo: scattano i controlli per violazione “No Fly Zone”

Drone sorvola Castel Sant'Angelo: denunciato un 59enne per violazione della zona aerea di un obiettivo sensibile della Capitale

La Capitale sempre più soggetta ad episodi di infrazioni della “No Fly Zone”, come l’ultima avvenuta su Castel Sant’Angelo, dove un drone è stato avvistato dagli agenti della Polizia Locale.

Drone sorvola Castel Sant’Angelo: denunciato un 59enne per violazione della zona aerea di un obiettivo sensibile della Capitale

Ha detto di essere un turista l’uomo fermato mentre era intento a far volare un drone sull’area monumentale di Castel Sant’Angelo, ma per quanto sia assolutamente possibile che il 59enne intercettato dagli agenti nei pressi del Lungotevere degli Altoviti, stesse a tutti gli effetti “giocando” per impratichirsi con lo strumento, è pur vero che il suo “passatempo”, stava violando la zona aerea di un obiettivo considerato più che mai sensibile della Capitale.

L’uomo è stato bloccato e il tutto si è concluso in poche ore, ma è indubbio che gli episodi di questo genere a Roma iniziano a diventare veramente troppi.

Solo tre giorni fa, un altra vicenda inquietante avvenuta nei Musei Vaticani, ha visto il danneggiamento di due busti di epoca romana (leggi qui), mostrando purtroppo il fianco scoperto della sorveglianza, all’interno di quella che viene considerata una roccaforte di massima sicurezza per il Santo Padre, che all’interno di quelle mura risiede.

Quest’ultimo episodio del turista di nazionalità italiana, fermato sul Lungotevere da una pattuglia della Polizia Locale del I Gruppo “Prati”, in servizio di vigilanza nella zona, mentre ancora maneggiava il radiocomando dell’apparecchio, ha intercettato l’ennesimo volo illegale, intrapreso dal 59enne per motivazioni che restano un mistero sopra l’area monumentale di Castel Sant’Angelo.

Per la violazione della “No Fly Zone” al termine delle procedure di identificazione, è scattata la denuncia nei confronti dell’uomo, oltrechè il sequestro del drone, che si aggiunge così al lungo elenco di strumenti già consegnati all’autorità giudiziaria con le stesse motivazioni, e cioè per il sorvolo in punti sensibili della Capitale.

A giugno di quest’anno altri episodi sull’area del Colosseo hanno portato alla denuncia di due turisti, un argentino e un cinese, quest’ultimo ha fatto precipitare addirittura l’apparecchio nell’area archeologica (leggi qui).

Rispetto ad altre spiacevoli vicende che hanno portato la Capitale ad rafforzare i controlli in prossimità dei monumenti del centro come le bersagliate preziose fontane di Piazza Navona, Trevi e Campo de’ Fiori (leggi qui), le questioni legate al sorvolo aereo con la violazione della “No Fly Zone”, sono al centro di una diversa riflessione sulla sicurezza della città, e la difesa dalla possibilità di attacchi terroristici, in un momento di guerra e grave crisi internazionale.

Ed anche per la preparazione del prossimo Giubileo, per quanto manchino ancora due anni, torna alta l’attenzione sugli obiettivi sensibili.

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