Roma, agguato a colpi di pistola contro 4 giovani: 18 anni a Pietro Longo

L'agguato fallì per un soffio: per il presunto boss di Tor Bella Monaca la condanna per tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso

L’agguato, che poteva trasformarsi in strage, fallì per un soffio, ma la volontà di uccidere era piena. Sono le conclusioni tratte a piazzale Clodio ieri, 21 settembre, dalla Corte che ha condannato a 18 anni e 8 mesi di carcere Pietro Longo, personaggio di spicco nel quadrante Est di Roma.

L’agguato fallì per un soffio: per il presunto boss di Tor Bella Monaca la condanna per tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso

Secondo la ricostruzione dell’accusa Longo e un complice, non ancora identificato, la sera di sabato 23 ottobre dello scorso anno a Tor Bella Monaca aveva teso un agguato a quattro giovani, tra cui una 14enne, che viaggiavano a bordo di una Mercedes.

Chi era alla guida della Mercedes riuscì, però, con una veloce manovra in retromarcia a sottrarsi ai colpi. Ora per Longo, arrestato dalla Squadra Mobile un mese dopo l’attentato, con l’accusa di tentato omicidio plurimo e porto abusivo di armi con l’aggravante del metodo mafioso, è arrivata la condanna a 18 anni e 8 mesi. Pena così “alleggerita” grazie alla scelta del rito abbreviato.

I fatti secondo l’accusa risalirebbero alla sera del 23 ottobre 2021 quando intorno alle ore 22.30 su viale di Tor Bella Monaca una vettura di grossa cilindrata con a bordo i due uomini bloccava sul ciglio destro della carreggiata con una brusca manovra la Mercedes, a bordo della quale viaggiavano quattro ragazzi tra cui una 14enne.

Il guidatore sarebbe sceso dall’auto e, insieme al complice mai rivelato, avrebbe esploso diversi colpi di pistola all’indirizzo degli occupanti della Mercedes che riuscivano a sottrarsi all’agguato solo grazie a una repentina manovra in retromarcia tanto che la macchina veniva danneggiata a seguito dell’urto con un palo.

Chi sparava non avrebbe desistito nemmeno allora, le vittime infatti erano state inseguitre anche a piedi (leggi qui). 

A meno di un mese la polizia risalì a Longo, 28 anni, appartenente, secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra Mobile, all’omonima famiglia ritenuta di peso nell’ambito delle piazze di spaccio nella zona. Per la Dda Pietro Longo con l’agguato voleva allargare la sua sfera di comando a Tor Bella Monaca. La procura aveva chiesto una condanna più leggera, 14 anni.

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