E’ un romano l’unico italiano che parteciperà alla missione in Ucraina pianificata per ispezionare la centrale nucleare di Zaporizhzhia, l’impianto più grande d’Europa e al centro della guerra tra Mosca e Kiev. Tra i 13 esperti dell’Aiea, guidati dal direttore generale Rafael Mariano Grossi, figura, infatti, Massimo Aparo, vicedirettore generale e direttore del dipartimento di Salvaguardia dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica.
Aparo è l’unico italiano tra i 13 super esperti che parteciperà alla missione in Ucraina per ispezionare la centrale nucleare
Aparo, 69 anni, è un ingegnere specializzato nel settore nucleare, con una indole estremamente riservata. Di origine pistoiese, a Roma ha frequentato il liceo scientifico Righi e la facoltà di ingegneria nucleare all’università La Sapienza. In passato ha lavorato per l’Agenzia spaziale europea e l’Enea.
Nel 1997 l’ingresso in Aiea dove ha ricoperto vari incarichi. La nomina a vicedirettore generale e capo del dipartimento di salvaguardia, dopo le dimissioni del finlandese Tero Varjoranta, risale al 2018. La sua missione, come quella degli altri ispettori, è chiara: vigilare sull’uso pacifico del nucleare e verificare che i paesi firmatari del Trattato di non proliferazione non lavorino in realtà a piani militari nascosti.
Una vocazione che appare evidente già nella stesura della sua tesi di laurea sulle «Safeguards».
I tecnici dell’autorità per l’energia si preparano alla missione nella centrale. Dovrebbero arrivare in Ucraina in settimana. Dalla missione, come chiesto da Mosca, sono stati esclusi americani e inglesi. Ammessi invece cinesi e serbi.
Ad annunciare la partenza, ormai prossima, oggi, lunedì 29 agosto, con un tweet il direttore generale dell’Aiea. Rafael Grossi ha postato una foto che lo ritrae insieme agli ispettori della Missione di supporto e assistenza per Zaporizhzhia. Aparo è al centro, in seconda fila.
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