Grande Roma

Il PUA chi l’ha visto? Inaccessibile il piano arenili di Ostia

Il futuro balneare di Ostia deciso a porte chiuse: introvabili le carte e i progetti del piano arenili

Il PUA, questo sconosciuto. Dopo la grancassa fatta dal sindaco di Roma sull’approvazione in Giunta del Piano di Utilizzazione degli Arenili, siamo andati a cercare le carte. E abbiamo scoperto che non sono rese disponibili.

Il futuro balneare di Ostia deciso a porte chiuse: introvabili le carte e i progetti del piano arenili

A elaborare il PUA è stata l’azienda partecipata comunale “Risorse per Roma”, che nel suo sito dedica una pagina al progetto. Nella pagina viene indicato un allegato in PDF ma cliccandoci sopra non consente l’apertura del file.

Il processo è in fase iniziale, si osserva. E, infatti, neanche i consiglieri municipali di Ostia dispongono del materiale tanto pubblicizzato dal Campidoglio. Quindi bisogna affidarsi ai comunicati del Campidoglio (leggi qui) e alle conferenze degli amministratori comunali (leggi qui).

Che sul tema del riordino delle spiagge si tenda a fare tanta demagogia e poca trasparenza non è una novità targata Pd. Succede dai tempi di Veltroni, l’unico sindaco che ha illustrato il PUA autorizzando da subito la demolizione del settore di levante del Lido beach, e lo abbiamo rilevato anche sotto la gestione Raggi (leggi qui).

Anche alla luce di questa inaccessibilità Labur, Laboratorio di Urbanistica ha rilanciato una nuova diffida contro il Comune di Roma. “La criminalità organizzata ha di sicuro ancora i suoi tentacoli sul territorio”. Così scriveva il Prefetto Domenico Vulpiani il 12 Maggio 2017. E’ di oggi la notizia dell’allarme racket a seguito del doloso incendio di un negozio molto frequentato di Ostia levante. È per questo motivo che rispettare le norme vigenti in materia di partecipazione nell’adozione preliminare del Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA) di Roma Capitale è l’unica maniera per garantire quella trasparenza amministrativa in grado di contrastare ogni possibile infiltrazione criminale.

L’assessore Veloccia sembra invece aver dimenticato ogni legge e norma. È la seconda diffida, poi ci sarà la inevitabile denuncia” dichiara Andrea Schiavone di Labur.