Roma, niente droghe e tecnologia: gli hippie ecologisti invadono Monte Gennaro

Gli hippie ecologisti si sono dati appuntamento a Monte Gennaro: un raduno internazionale, settimane in tenda senza telefonini, soldi, saponi e persino orologi

Sono arrivati  da giorni con gli zaini in spalla e i bambini tenuti per mano. Gonne e capelli lunghi, nessun filo di trucco. Qualche tegame e tanta voglia di immergersi nella natura. Chitarre e tamburi. I nuovi hippie ecologisti appartenenti alla Rainbow Family of Living Light, il movimento internazionale che si basa sulla non violenza, la condivisione e l’immersione nella natura, ha scelto i paesaggi incontaminati di Monte Gennaro, località Campitello, a 40 chilometri da Roma, per il raduno internazionale annuale.

Gli hippie ecologisti si sono dati appuntamento a Monte Gennaro: un raduno internazionale, settimane in tenda senza telefonini, soldi, saponi e persino orologi

Un raduno spontaneo, che ha solo due precedenti in Italia, a esclusivo ingresso di chi segue la filosofia del movimento, ispirato agli indiani d’America. Tante le presenze dal nord Europa, ma anche dagli Stati Uniti e dai Paesi dell’Est.

L’importante, per i Rainbow, è ritrovarsi senza droghe e alcol e senza mezzi tecnologici. Sono banditi smartphone, macchine fotografiche, e persino gli orologi. Ci si muove secondo il ciclo della luna e del sole. Ma anche ricorrere a medicine e i saponi. Gli hippy di Rainbow, che girano per lo più nudi e quindi non hanno urgenze col bucato, preferiscono lavarsi con l’argilla, portata da casa. uno dei loro diktat: non inquinare.

Si sono accampati a centinaia a Fonte Campitello dopo aver fatto accesso a piedi da località Favale, sul versante di Marcellina. Una località che alla fine ricade nel comune di San Polo dei Cavalieri, scelta per la natura incontaminata, la presenza di due fonti e di legna necessaria per cucinare piatti semplici e bio. Anche perché gli acquisti nelle botteghe del paese sono centellinati ed i soldi nel campo non devono circolare.

Per mantenere il massimo riserbo e la non invadenza dei curiosi hanno chiuso parte dell’accesso di una strada. Ed è stato questo l’unico punto che gli abitanti di Marcellina non hanno tutti gradito. “La montagna non è la loro”, ha polemizzato più di qualcuno. “E’ così che da ragazzi negli anni Ottanta facevamo le vacanze“, raccontano invece altri, “Perché, vietarlo ad altri… La montagna è di tutti coloro che la rispettano“.

A monitorare per giorni la situazione carabinieri e guardiaparco del Parco regionale dei Monti Lucretili. Nessun problemi di ordine pubblico, nessun danno alla natura. Un unico inconveniente: un hippie giorni fa si è perso nei boschi mentre lasciava il campo per rimpatriare. Squadre di soccorritori lo hanno aiutato e rifocillato.

Ora l’esperienza hippie su Monte Gennaro sta per terminare. Il ciclo lunare indica lo stop.

Gli hippie mancheranno alle uniche persone che hanno potuto parlare con loro, gli allevatori di mucche di Marcellina che con loro avevano stabilito anche un patto: dovevano lasciare abbeverare il bestiame. Richiesta che per gli hippie quasi non doveva essere fatta. “Ovviamente”, è stata la risposta.

Gli hippie accampati a Monte Gennaro? Sono persone pacifiche, non abbiamo avuto nessun problema di ordine pubblico. Il fenomeno è stato gestito con prevenzione e controllo”, ha detto il sindaco di Marcellina, Alessandro Lundini. “Ecco temevamo che potessero arrivare migliaia e migliaia di persone come in altri raduni internazionali. Evidentemente il Covid non lo ha favorito”.

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