Fiumicino, moria di pesci nel canale del Tevere

I parlamentari di Alternativa denunciano il rischio sanitario. «Non ci risulta che sia stato attuato alcun piano di rimozione»

moria pesci tevere

Moria di pesci a Fiumicino. Da ieri mattina, lunedì 11 luglio, il canale del Tevere è invaso da centinaia di pesci morti. La denuncia arriva dai parlamentari di Alternativa che chiedono l’intervento delle autorità competenti per scongiurare il rischio sanitario.

I parlamentari di Alternativa denunciano il rischio sanitario: «Non ci risulta che sia stato attuato alcun piano di rimozione»

«Da ieri mattina il canale del Tevere di Fiumicino è invaso da una moria di pesci, con esemplari grandi fino ad un metro ed oltre, ma le Autorità competenti sembrano ignorare il potenziale rischio sanitario, per non parlare degli incalcolabili disagi per il settore dei cantieri nautici e di quello turistico».

Lo denunciano in una nota i parlamentari di Alternativa che lanciano l’allarme e chiedono l’intervento delle autorità competenti.

«Al momento non ci risulta che sia stato attuato alcun piano di rimozione dei pesci, pianificata alcuna necroscopia, o effettuate analisi delle acque – aggiungono – a tre giorni dalla grande giornata di pioggia la moria eccezionale di pesci appartenenti a varie specie, anche alloctone, suggerisce che presumibilmente i terreni a monte potrebbero essere stati trattati con pericolosi pesticidi e sostanze gravemente inquinanti per il fiume, la sua biodiversità e, conseguentemente, anche per l’ecosistema marino».

«In ogni caso – sottolineano i parlamentari – è opportuno che le autorità sanitarie preposte verifichino le cause della moria e che si prendano immediatamente i dovuti provvedimenti per evitare ulteriori e gravi problemi sanitari, anche in considerazione delle elevate temperature, rimuovendo i pesci celermente».

«Abbiamo comunque prelevato – proseguono – un campione delle acque che faremo esaminare per verificare la presenza di tutti gli inquinanti e xenobiotici. Il Tevere ha bisogno di un serio intervento di bonifica, di un coordinamento tra le diverse competenze per la verifica di tutti gli scarichi e delle quantità di pesticidi ed insetticidi che direttamente o indirettamente vi giungono illegalmente, fermando scellerate disinfestazioni con prodotti tossici per l’ambiente e le persone.»

«La situazione che abbiamo verificato oggi – concludono – è inquietante, questo scempio dell’ambiente e delle creature che vi abitano non è più tollerabile. In attesa di capire meglio il perché di questa grave situazione invieremo richieste specifiche a Regione, Comune, Asl e tutte le autorità competenti.»

Immagine di repertorio.

 

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