Litorale, turismo in crisi: non ci sono bagnini, baristi e camerieri

Si moltiplicano gli annunci per l’assunzione di personale. “Cerco baristi da oltre un mese: per un posto offro 2000 euro al mese ma non si presenta nessuno” rivela un operatore

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C’è chi è costretto a chiudere l’attività la sera dei giorni infrasettimanali per la mancanza di personale. E chi insiste senza successo nella pubblicazione di annunci di ricerca di baristi e camerieri. Sul litorale romano è crisi di figure specializzate nei servizi turistici.

Si moltiplicano gli annunci per l’assunzione di personale. “Per un posto di barman offro 2000 euro al mese ma non si presenta nessuno” dice un operatore

L’allarme arriva da più parti e sta mettendo in crisi l’economia di diverse località turistiche. A Ostia, Fiumicino e Fregene è crisi di camerieri. “Il punto riguarda essenzialmente il personale qualificato o comunque con esperienza – sottolinea Sergio Comandè, presidente di Ostia RistoraSono diversi i ristoranti che cercano personale di sala e propongono le assunzioni attraverso gli annunci. Si presentano poche persone e prive di requisiti minimi per affrontare la stagione. C’è chi, come nel nostro caso, è costretto a fare scelte sugli orari e chiude la sera dei giorni infrasettimanali”.

Stessa musica per i baristi. Gli annunci sui social e sui portali specializzati che arrivano da Ostia, Infernetto, Fregene e Fiumicino, sono innumerevoli e quasi tutti senza esito. “Nel mio annuncio – rivela Roberto Grande della spiaggia libera attrezzata Bahiaho specificato che il trattamento economico è di 2000 euro al mese con regolare contratto di lavoro. Eppure non ha risposto nessuno”. Anche al Bahia la crisi di personale costringe a limitare l’orario nei giorni infrasettimanali.

Chi si presenta a colloquio – aggiunge il titolare di un bar che chiede di restare anonimo – la prima cosa che chiede se è previsto il giorno di riposo nei festivi. Ma come, proprio nel turismo, quando i festivi sono giorni fondamentali? E non parliamo dei baristi che accettano di lavorare ma solo in nero perchè percepiscono il reddito di cittadinanza”.

I marinai di salvataggio non fanno eccezione in questa penuria di professionisti del turismo balneare. Sono diventati anch’essi una rarità. Il problema è comune in numerose cittadine marittime della Penisola, compreso il Circeo. “E’ una ricerca difficile – commenta su Il Messaggero, Luigi Porcu, responsabile della società che opera anche ad Ostia, Latina, Sabaudia e Terracina – La carenza di bagnini disponibili a lavorare nei soli mesi estivi è dovuta a diverse ragioni. Appena il 10% dei ragazzi che frequentano i corsi di formazione per l’ottenimento del brevetto da bagnino cerca lavoro in questo ambito. Il 90% si prende il brevetto solo per un ulteriore punteggio nei curricula. A frenare il lavoro stagionale è anche il reddito di cittadinanza”.

Alberghiero meno sofferente

Con la chiusura di molti alberghi nel centro di Roma a causa del covid, e quindi la mobilitazione di personale formato, il problema è molto meno presente nel settore della ricettività turistica. “Il disastro del covid ha lasciato purtroppo innumerevoli chiusure alle sue spalle – segnala Stefano Pietrolucci di Roma Mare AssohotelProprio in relazione a quella drammatica e corposa dismissione di personale, molti addetti già formati ed esperti stanno ritrovando una collocazione nel settore. Certo, ci vorrebbe una flessibilità contrattuale per agevolare i reinserimenti e cautelare le proprietà da possibili nuovi stalli economici“.

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