“Roberto Gualtieri, la gestazione è quasi finita: all’orizzonte di Roma però c’è solo un topolino”

Anche la Cgil boccia l'operato del sindaco Roberto Gualtieri dopo quasi nove mesi dal suo insediamento. Trasporti pubblici e gestione dei rifiuti i "buchi" più oscuri

Davide Sassoli con Mario Falconi e Roberto Gualtieri

Sono passati quasi otto mesi dall’insediamento di Roberto Gualtieri a sindaco di Roma (20 ottobre 2021). Un tempo lungo quasi come la gestazione di un bambino ma, dai risultati di questo periodo, sembra che più che di un bambino il parto metterà alla luce un topolino.

Anche la Cgil boccia l’operato del sindaco Roberto Gualtieri dopo quasi nove mesi dal suo insediamento. Trasporti pubblici e gestione dei rifiuti i “buchi” più oscuri

L’insoddisfazione dei romani e dei turisti è ormai un coro. In ordine di tempo a giudicare pessimamente l’operato del sindaco che ha raccolto le macerie lasciate da Virginia Raggi e dal fallimentare Movimento 5 Stelle, è stato il sindacato Cgil. Un’indagine, elaborata dalla Cgil di Roma e del Lazio interpellando 823 persone nel periodo dal 26 aprile al 27 maggio del 2022, rivela che al trasporto pubblico i romani danno un voto medio di 5,1 su dieci e alla pulizia della città un 4,8 su dieci. Un disastro!

Alla luce di queste considerazioni, accogliamo e pubblichiamo con piacere la riflessione di Maurizio Contigiani, opinionista de Il Fatto Quotidiano e di Tpi. Anche il suo è un giudizio impietoso nei confronti del sindaco di Roma.

La lettera aperta

Caro Sindaco Gualtieri,

sei stato designato a forza dal tuo partito per un un ruolo al quale giusto un pazzo poteva ambire. Tu, ex ministro dell’economia abituato a frequentazioni di altissimo livello, in ambito europeo e mondiale, dove la tua preparazione in temi economici era stimata, apprezzata e rispettata, oggi ti ritrovi a combattere con i cinghiali, la monnezza, le buche, i treni rotti, i cassonetti, gli autobus e le pinete ancora incendiati.

Non fa per Te. A differenza di Raggi, nonostante Tu abbia il sostegno politico ed economico da parte dei tuoi amici della Regione e del Governo, non riuscirai a combinare un bel niente. Proprio com’è successo alla Raggi. I cinghiali si sono pure ammalati, le strade che prima erano limitate a trenta chilometri orari, per dispensare l’amministrazione da eventuali risarcimenti per il dissesto, e Tu le hai definitivamente chiuse.

Tutto quello che sei riuscito a mettere insieme riguardo ai rifiuti è la promessa per un ipotetico, anacronistico, inceneritore che sarà pronto quando scadrà il tuo mandato, sempre che tu riesca a trovare il posto dove metterlo.

A dicembre hai approvato il bilancio con uno stanziamento di cinque miliardi di euro gentilmente concessi dal governo amico: oggi, a quasi nove mesi giorni dalla tua elezione, nonostante tutti quei soldi promessi, la situazione è anche un “pochino” peggiorata.

Non so se in questo periodo ti sei anche indebitato. Ricorda che la precedente amministrazione è risultata non essere all’altezza ma, esclusi i debiti pregressi, i bilanci sono stati se non altro chiusi in pareggio. Ricorda che hai a che fare con una città che non potrai cambiare perchè sono i suoi abitanti che si rifiutano di cambiare.

Te ne accorgeresti  se  solo avessi il coraggio di mettere il naso dentro o a fianco di un cassonetto per vedere di cosa sono capaci i tuoi concittadini.

Che dire, poi, dello stato comatoso in cui versano le metropolitane e le linee concesse Roma-Lido e Roma-Viterbo? Indegne di una città capitale non solo della nazione ma anche della comunità cattolica. L’unico atto concreto che da sindaco sei riuscito a ottenere è quello di poter far slittare l’obbligo della manutenzione dei treni fino a un anno oltre il limite normativo. C’è da esserne fieri?

Nei confronti di Ostia, poi, stai facendo peggio di qualsiasi altro predecessore, persino dei sindaci democristiani. In campagna elettorale avevi annunciato un patto per rafforzare il decentramento amministrativo, rispondendo così alle spinte autonomiste di questa città nella città. Ebbene, il risultato è che vi state accingendo a sottrarre l’unica forma di decentramento che distingue Ostia dagli altri municipi: la gestione delle spiagge.

Fare il Sindaco di Roma non è per Te come non lo era per Raggi e nemmeno per Marino. Per fare il Sindaco di Roma bisogna avere più peli sullo stomaco che in tutte le cotenne dei cinghiali che ci vivono.

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