Sequestro di persona, estorsione e traffico di droga, 14 arresti a Formia

Smantellata una strutturata e pericolosa organizzazione criminale

droga formia

Sequestro di persona, estorsione e traffico di droga: la Guardia di Finanza e la Polizia hanno smantellato un sodalizio criminale attivo nel Sud-Pontino. 14 le persone arrestate.

Sud-Pontino, smantellato sodalizio criminale dedito al traffico di droga. 14 arresti

Questa mattina, martedì 24 maggio, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, gli agenti della Polizia di Formia e i Finanzieri del Comando Provinciale di Latina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, nei confronti di 14 persone.

Gli arrestati, 12 in carcere e 2 agli arresti domiciliari, sono accusati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, cessione e detenzione ai fini di spaccio, tentato omicidio, sequestro di persona a scopo di estorsione, estorsione nonché detenzione e porto abusivo di armi comuni da sparo.

I provvedimenti odierni hanno riguardato 14 soggetti di cui 10 residenti a Formia, 2 residenti a Cisterna di Latina mentre ad altri due la misura è stata notificata in carcere in quanto già ristretti per altre causa.

L’avvio delle indagini

Le indagini sono iniziate tra il 2019-2020 quando gli agenti del Commissariato e dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Formia, hanno scoperto l’esistenza di una strutturata e pericolosa organizzazione criminale, dedita al traffico di consistenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina” attiva a Formia.

L’indagine trae origine da due arresti in flagranza di reato eseguiti separatamente dalla polizia e dai Finanzieri di Formia nel 2019. Nel primo caso di un soggetto campano sorpreso a cedere una dose di cocaina ad un assuntore e nel secondo di una persona, poi risultata tra i promotori dell’associazione, trovato in possesso di grammi 116 di cocaina e di circa 16 mila euro in contanti.

I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di ricostruire, nei dettagli, i rapporti tra i vari indagati delineando in maniera puntuale e precisa l’associazione a delinquere, individuando i compiti e ruoli di ogni singolo affiliato.

In tale cornice, è stato provato che i vertici del sodalizio sono stati mandanti di azioni di violenza tese al recupero dei crediti vantati dai vari pusher, secondo i canoni tipici delle più strutturate associazioni di stampo mafioso. Il gruppo malavitoso indagato, caratterizzato da un marcato spessore criminale, era in grado di trattare, in brevissimo tempo, l’acquisto e la successiva rivendita sul mercato locale di ingenti quantitativi di droga.

I rifornimenti nelle zone del Sud Pontino avvenivano circa due-tre volte alla settimana alimentando la fiorente piazza di spaccio di Formia ma anche dei diversi comuni limitrofi come Gaeta e Minturno.

La peculiarità e la pericolosità sociale dell’indagine era data anche dal fatto che due dei principali soggetti promotori dell’organizzazione criminale, erano titolari di un minimarket ubicato al centro della città pontina e nei pressi di alcuni istituti scolastici, dell’Ospedale Dono Svizzero, del locale S.E.R.T. e non molto lontano dai luoghi della movida formiana frequentata da giovani che pertanto diventano potenziali clienti.

Nello specifico, le indagini hanno permesso di documentare, le fasi di approvvigionamento, preparazione e spaccio della sostanza stupefacente che, proveniente dai diversi fornitori all’occorrenza interessati, veniva finanziata dai promotori, custodita e “tagliata” da alcuni sodali per poi essere venduta ai tossicodipendenti locali.

Seppur non direttamente, il sequestro di persona a scopo di estorsione nonché il tentativo di omicidio ai danni da uno dei sodali non destinatario di misura cautelare, per un debito di circa 31 mila euro riconducibile ad una partita di droga non pagata. Più precisamente, il gruppo criminale investigato aveva condotto la vittima nei pressi di un lago e dopo averlo legato mani e collo con una fune, aveva minacciato di gettarlo in acqua documentando l’accaduto tramite social facendo assistere alla scena la compagna della vittima al fine di intimorirla ulteriormente e convincerla a saldare il debito.

Nel corso delle indagini svolte dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, si è proceduto, oltre ai normali riscontri eseguiti con i sequestri amministrativi, a carico di sette assuntori, all’arresto in flagranza di reato di sei persone per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti con il sequestro di circa 314 grammi di cocaina.

Eseguite anche 15 perquisizioni domiciliari nel corso delle operazioni, che hanno visto impiegati oltre 50 tra Poliziotti e Finanzieri.

 

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