Ostia, a riva il corpo di un cucciolo di delfino: morto forse per la perdita della mamma

E’ morto forse per la perdita della mamma il cucciolo di delfino spiaggiato sulla riva dello stabilimento “Nuova Pineta”. Il parere dell’esperto

delfino tursiope cucciolo

E’ stato ritrovato a riva immobile, senza ferite evidenti sul corpo giovane e snello. Il cucciolo di un delfino della specie tursiope è stato rinvenuto nella serata di ieri, giovedì 31 marzo, sulla spiaggia dello stabilimento balneare “La Nuova Pineta” di lungomare Lutazio Catulo.

E’ morto forse per la perdita della mamma il cucciolo di delfino spiaggiato sulla riva dello stabilimento “Nuova Pineta”. Il parere dell’esperto

A fare il ritrovamento sono stati i concessionari dell’impianto balneare. “Era a riva immobile – racconta Franco PetriniUno spettacolo commovente. Si vede che è un esemplare giovanissimo. E non presentava lesioni evidenti sulla pelle lucida e ben conservata”.

E’ stato un esperto, laureato in Scienze Biologiche con Dottorato di ricerca in Biologia Ambientale ed Evoluzionistica, a fare una ricognizione sul corpo del cetaceo su richiesta della Capitaneria di Porto di Ostia. Si tratta di un esemplare giovane dal peso di circa 60 kg che era in fase di svezzamento, quindi con una dieta mista, ovvero si nutriva in parte di latte materno e in parte di cibo solido, ad esempio piccoli pesci.

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Il cucciolo di tursiope spiaggiato senza vita sull’arenile de “La Nuova Pineta”

Sulle cause della sua morte si farebbe un’ipotesi davvero commovente. Considerato che il corpo non presentava lesioni o traumi evidenti, trattandosi di un esemplare ancora dipendente dal latte materno, il tursiope potrebbe essere morto per la mancanza della mamma.

Si tratta di un esemplare maschio di tursiope (Tursiops truncatus), una specie molto comune in Mediterraneo, non ancora completamente svezzato – dettaglia il dottor Valerio Manfrini, biologo, esperto di cetacei intervenuto sull’animale –  Lo si può capire oltre che dalla lunghezza del corpo (questa specie alla nascita misura 90 cm, l’esemplare in questione misurava 165 cm. In Mediterraneo, gli adulti possono raggiungere i 3 m di lunghezza) anche dalla presenza delle appendici digitiformi sull’estremità della lingua che gli esemplari ancora molto giovani utilizzano per formare con la lingua stessa una sorta di “cannuccia” con la quale assumono il latte materno più facilmente. Dalle osservazioni che ho potuto fare sul corpo, esso non presentava ferite ma semplici escoriazioni, post-mortem, dovute all’impatto dell’animale sugli scogli a causa della mareggiata. Lo stato di conservazione era buono ciò significa che era morto da poco tempo e non presentava segni di denutrizione. Non è stato possibile determinare la causa o le cause del decesso. A volte nemmeno con la necroscopia si può risalire alla causa di morte certa, ma a un quadro clinico generale che può spiegare l’esito infausto. Trattandosi di un esemplare non ancora svezzato, il legame con la madre è molto forte perciò potrebbe essere successo qualcosa alla femmina che ha condannato il giovane esemplare oppure potrebbe essere stata una causa di origine batterica, virale o congenita che ha colpito il giovane e non la madre, oppure altro ancora”.

Il rinvenimento è avvenuto nel giorno in cui il gruppo “Aps Sotto al mare” (leggi qui) ha reso noto uno spettacolare video che mostra l’avvistamento recentissimo di un gruppo di delfini, con esemplari anche cuccioli, nuotare tra Ostia e le Secche di Tor Paterno.

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Avvistati delfini a largo di Ostia: tra gli esemplari anche dei cuccioli (VIDEO)