Perizia la pericolosità degli alberi: agronomo pagato dopo 8 anni di lite giudiziaria

Un pino cade e uccide un centauro: un agronomo è incaricato di censire gli alberi pericolosi. Pagato dopo otto anni, una sentenza del Tribunale e un pignoramento

via Cristoforo Colombo

L’avevano chiamato per effettuare una perizia sullo stato di salute degli alberi del X Municipio dopo che un pino era crollato sulla via Cristoforo Colombo e aveva ucciso un centauro. Agronomo, esperto della materia, era stato anche invitato a estendere la sua consulenza. Con il risultato, però, di non essere stato pagato.

Un pino cade e uccide un centauro: un agronomo è incaricato di censire gli alberi pericolosi. Pagato dopo otto anni, una sentenza del Tribunale e un pignoramento

Ha impiegato otto anni, una causa in Tribunale e un pignoramento, per vedersi riconosciuto il giusto compenso per una consulenza richiesta in somma urgenza dal X Municipio nel lontano 2014. E’ il caso di un professionista romano di 54 anni, iscritto dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dottori Forestali, che viene chiamato dopo un gravissimo incidente a prestare una perizia generale sullo stato di salute degli alberi del X Municipio. Era successo che il 1 dicembre 2013 un motociclista, il fisioterapista Gianni Danieli di 42 anni, era morto schiacciato da un pino crollato sulla via Cristoforo Colombo all’altezza del km 17,800 in direzione Ostia, tra Mezzocammino e Malafede.

Dopo quel gravissimo fatto di sangue, il X Municipio chiamò l’agronomo per effettuare un censimento con relativa valutazione dello stato delle alberate di pino lungo le principali arterie del litorale. Una perizia di somma urgenza per la quale sarebbe stato pagato 20mila euro. Il professionista era stato scelto sulla base delle sue esperienze specifiche, in particolare nell’analogo lavoro svolto per un consorzio privato proprio del litorale.

Meno di due mesi dopo il lavoro era completato e, anzi, su sollecito da parte dei tecnici del municipio, era stato esteso anche alle alberate di altre specie relative alle strade di maggior scorrimento. Risultato: i pini esaminati erano stati 3974 e gli alberi di altre specie presenti ai bordi delle strade erano 5522 per un totale di 9.496 fusti analizzati.

Fatto il lavoro, restava da farsi pagare. Un’aspettativa andata delusa prima dal commissariamento del X Municipio per i fatti legati a Mafia Capitale, poi per l’elezione del nuovo Consiglio municipale. Per ottenere soddisfazione del suo onorario più interessi di mora, il professionista ha dovuto fare ricorso a un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Roma a dicembre 2018. Da quel momento, nonostante l’ingiunzione dell’Avvocatura rivolta al X Municipio, è iniziato un rimpallo di ordine burocratico tra gli uffici. E neanche il pignoramento di beni comunali ottenuto da professionista ha accelerato la pratica.

Solo nella seduta del Consiglio dell’11 dicembre scorso l’amministrazione ha deciso di procedere all’approvazione dell’ordinanza di pagamento e di autorizzare la spesa fuori bilancio ferma in un cassetto dal luglio 2019. La somma da liquidare adesso è di 33.500 euro.    

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