Quanto “incassa” Roma dalle monetine di Fontana di Trevi e che fine fanno

Le monetine di Fontana di Trevi: ecco per cosa viene utilizzato il denaro e chi lo raccoglie

Foto d'archivio della Fontana di Trevi prima del Covid

Roma: il lancio della monetina dentro la Fontana di Trevi, è un rito porta fortuna, rientrato a pieno titolo e da tempo immemore, negli usi e costumi da vivere per chi viene in visita nella città eterna e vuole presto ritornarci. Ma dove finiscono le monetine una volta raccolte?

Le monetine di Fontana di Trevi: ecco per cosa viene utilizzato il denaro e chi lo raccoglie

Il rito è sempre lo stesso da tanti anni e lo spiegava bene Lando Fiorini nella celebre canzone “Arrivederci Roma” dedicata proprio a chi, a questo rito porta fortuna consegnava all’epoca ed ancora oggi, il desiderio fortissimo di ritornare nella nostra bella Capitale italiana (leggi qui).

“T’invidio, turista che arrivi, t’imbevi de fori e de scavi, poi tutto d’un tratto te trovi
Fontana de trevi ch’e’ tutta per te! Ce sta’ na leggenda romana legata a sta vecchia fontana, per cui se ce butti un soldino costringi er destino a fatte tornà. E mentre er soldo bacia er fontanone, la tua canzone in fondo è questa qua! Arrivederci, Roma…Good bye… Au revoir”.

Quanto "incassa" Roma dalle monetine di Fontana di Trevi e che fine fanno 1
Foto d’archivio scattata prima del Covid

Il primo a dare il via a questa pratica fu un archeologo, Wolfgang Helbig, che nel 1800 compì il primo di un serie infinita di lanci. Ma diciamo la verità, a parte la narrazione assolutamente romantica di questa bella tradizione, molti si sono spesso chiesti e forse con un po’ di malizia, qual’è il destino, oltre a quello del turista, dei milioni di monetine lanciate.

Il tesoretto destinato alla solidarietà

Periodicamente durante l’anno a raccogliere questo vero tesoretto in metallo marcato, sono gli addetti di Acea, che hanno l’incarico ufficiale di quantificare l’esatto ammontare del denaro raccolto, destinato prevalentemente alla Caritas, ente benefico che riceve di fatto tutto il denaro raccolto in questo modo anche da altre fontane della Capitale, e che in sostanza è da considerarsi, la somma di milioni di donazioni pubbliche.

L’ammontare delle raccolta di tutte le fontane, viene messo a bilancio, ed è destinato a progetti sociali con cui viene assicurata principalmente l’assistenza ai senzatetto e ai poveri della Capitale (leggi qui).

Solo nel 2018 secondo quanto riportato dalla fonte AGI, la raccolta delle monetine ed in particolare quelle contenute nella Fontana di Trevi, ha portato a Caritas 1,5 milioni di euro, e cioè quasi il 15% del suo bilancio. Proprio in quell’anno per altro, l’ente aveva temuto di perdere quell’introito così importante per il mantenimento di tanti sfortunati, ma con un accordo alla fine del 2018 i fondi sono stati reindirizzati.

Il denaro, risultato della raccolta di tante piccole e inconsapevoli donazioni, finisce per lo più in bandi per progetti sociali. Il resto è poi destinato alla manutenzione del patrimonio culturale e ad Acea, incaricato come già detto di quantificare  il denaro periodicamente raccolto (leggi qui).

Il 3 gennaio di quest’anno il Comune di Roma ha rinnovato il protocollo che destina l’introito alla Diocesi e per essa alla Caritas perchè quelle risorse vengono destinate «alla realizzazione di opere di natura socio-assistenziale per l’accoglienza, l’inclusione e la salute delle fasce più svantaggiate della popolazione», spiegano dal Campidoglio.

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