Il sindacalista: “Vi spiego come funziona il business dei letti Covid”

Abbiamo parlato dell'argomento con Giuseppe Conforzi, Segretario territoriale della UIL/FPL Lazio

Quello dei posti letto per la degenza dei pazienti affetti da Covid è un vero e proprio business sotterraneo, che non sempre presenta contorni chiari nonostante sia regolato dalla legge.

Abbiamo parlato dell’argomento con Giuseppe Conforzi, Segretario territoriale della UIL/FPL Lazio

Siamo andati a parlare con il sindacalista Giuseppe Conforzi, Segretario territoriale della UIL/FPL  Lazio per saperne di più.

Il sindacalista: "Vi spiego come funziona il business dei letti Covid" 1
Il sindacalista Giuseppe Conforzi

Ci sono infatti dei costi elevati e delle maggiorazioni in caso di persona malata di Coronavirus, oltre 3 mila euro per i ricoveri in area medica, ed oltre 9 mila euro per ogni paziente in terapia intensiva. Ma se tutti questi rimborsi servono a coprire le enormi spese che servono per curare i malati ricoverati per Covid, dov’è il guadagno? Le autorità sanitarie incassano in toto questo bonus finale, e l’intera degenza viene contabilizzata come Covid, anche se il paziente non era positivo al momento del suo ingresso in ospedale.

“Le faccio un esempio, io entro per una qualsiasi patologia – spiega Conforzi – anche una caviglia rotta – e magari resto a letto 4-5 giorni, poi mi fanno un tampone e mi certificano che ho il Covid. Da quel momento, come prescritto dalla Gazzetta Ufficiale, le mie giornate di degenza ‘cambiano tabella economica’, vengono ad essere maggiorate, e questo non è normale ed è una assurdità anche se è tutto legale”.

Si tratta di un fatto che richiama l’attenzione sulla necessità di un maggiore controllo su questo flusso di denaro pubblico. A questo proposito Conforzi precisa: Ci vuole un organo terzo che tenga sotto controllo i passaggi dei malati nei vari reparti”. Tutta questa situazione getterebbe dunque più di un’ombra sulla gestione dei ricoveri da parte delle strutture chiamate ad operare durante l’emergenza pandemica.

In emergenza – rammenta il sindacalista – sono stati venduti i posti letto alle cliniche accreditate e ad alcune non accreditate. Diventa quindi fondamentale il controllo del denaro pubblico che è stato riversato nelle strutture private”.

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