Assoturismo, crollo prenotazioni: vuote sei camere su dieci

Assoturismo: l'incertezza circa l'andamento dei contagi, frena la domanda, soprattutto dei turisti provenienti dall'estero

E’ in crisi l’industria turistica italiana. Un tracrollo dovuto principalmente alla recente e veloce ripresa dei contagi in Italia, che ha portato ad un aumento del fenomeno delle cancellazione delle prenotazioni alberghiere. Al momento tale andamento sembra sotto controllo, ma intanto, il dettaglio su cosa questo significherà nel settore, lo ha fornito il Centro Studi Turistici di Firenze, per conto di Assoturismo Confesercenti.

Assoturismo: l’incertezza circa l’andamento dei contagi, frena la domanda, soprattutto dei turisti provenienti dall’estero

La ripresa dei contagi, si fa sentire sull’industria del turismo nostrano, a segnalare il forte rallentamento delle nuove richieste di servizi, soprattutto dall’estero, sono gli operatori che in una previsione di breve periodo, sono già preparati a subire una forte perdita nel periodo delle festività, con le strutture ricettive piene per meno della metà del loro potenziale.

Nelle strutture ricettive italiane, secondo le stime, i pernottamenti saranno circa 3 milioni in meno delle presenze (italiane e straniere) registrate prima della pandemia. Ma tra i 14milioni di presenze l’85% è rappresentato da italiani, mentre gli stranieri si attestano con meno di 3 milioni di pernottamenti, concentrati soprattutto nelle città d’arte e in montagna, in particolare nelle strutture alberghiere a 4/5 stelle.

Questi i dati previsionali, dell’indagine svolta del Centro Studi Turistici di Firenze, per conto di Assoturismo Confesercenti, ed effettuata su un campione di 1.332 attività del settore. Il trend previsto sarà molto simile per le strutture alberghiere ed extralberghiere, per le quali si stima un tasso di occupazione camere rispettivamente del 40,6% e del 39,4%.

Ma non è tanto la struttura a fare la differenza, quanto piuttosto la meta: la montagna, le terme e le città d’arte, si confermano come le prescelte con valori di occupazione sopra la media italiana. Bene anche i laghi.

In quanto poi alla localizzazione della ricerca, le mete e quindi le strutture nel Nord Ovest italiano sono con una percentuale sulla scelta che pesa al 42,9%, meno bene nella zona di Nord Est mentre buone aspettative ci sono per le richieste di strutture ricettive nel Centro Italia (Roma favorita con buona probabilità).

“L’impatto pesantissimo della ripresa dei contagi, c’è stato sui mercati tradizionalmente forti dell’Italia – ha dichiarato Vittorio Messina, Presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti – e particolarmente sulla domanda estera.Cancellati circa un milione di pernottamenti. L’ombra delle restrizioni sta rallentando anche la domanda italiana, nonostante il nostro Paese sia, allo stato attuale, una delle mete più sicure del mondo. Sarà necessario intervenire, rinnovando e prolungando i sostegni alle imprese e le tutele per i lavoratori”.

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