Omicidio di “Diabolik” Piscitelli: il presunto killer incastrato da un video

Roma: arresto e custodia cautelare in carcere per gli uomini gravemente indiziati degli omicidi di Fabrizio Piscitelli e e Shehaj Selavdi

Roma: convalida del GIP per la custodia cautelare in carcere di Esteban Raul Calderon per il reato di concorso in omicidio aggravato dal metodo mafioso, di Fabrizio Piscitelli detto “Diabolik”. Stessa misura anche per Enrico Bennato, solo per l’accusa dell’omicidio di Shehaj Selavdi. I dettagli.

Roma: arresto e custodia cautelare in carcere per gli uomini gravemente indiziati degli omicidi di Fabrizio Piscitelli e Shehaj Selavdi

Esteban Raul Calderon, era stato arrestato dagli agenti della della Squadra Mobile di Roma, il 13 dicembre scorso, e oggi, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, il Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Roma, ha dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere, per lui e per Enrico Bennato.

Entrambi, sono gravemente indiziati per il reato di concorso in omicidio di Shehaj Selavdi, avvenuto a Torvaianica il 20 settembre dello scorso anno, mentre su Calderon grava anche l’accusa di essere l’esecutore materiale dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli avvenuto al Parco degli Acquedotti di Roma il 7 agosto 2019. All’epoca il killer venne descritto come un uomo vestito da runner e armato di una calibro 9 parabellum.

Le accuse a Calderon scaturirono all’epoca dalle immagini estratte da una video camera di sorveglianza della zona, che aveva ripreso l’uccisione di Piscitelli. Nella modalità dell’esecuzione, analizzata dalla Polizia scientifica e successivamente dal consulente tecnico incaricato dalla Procura, emersero delle compatibilità tra il killer del filmato e il soggetto indiziato.

La misura della custodia cautelare in carcere, per i due indiziati Esteban Raul Calderon  e Enrico Bennato, vale anche per l’esecuzione materiale dell’omicidio di Shehaj Selavdi, il 20 settembre 2020, sulla spiaggia di Torvaianica.

In quel caso furono i militari del Gruppo Carabinieri di Frascati a raccogliere sul posto le dichiarazioni utili di alcuni testimoni oculari. Come altra fonte di prova per l’adozione del provvedimento di custodia cautelare in carcere per quel delitto, anche le immagini video dei momenti immediatamente precedenti e successivi all’omicidio.

Gli elementi emersi dall’esame di quei filmati, incrociati con l’attività di intercettazione  svolta nelle indagini della Squadra mobile di Roma, hanno permesso di ricavare elementi fondati riguardo agli esecutori materiali di entrambi gli omicidi.

Entrambi i procedimenti versano nella fase delle indagini preliminari. Per gli indagati vige il principio della presunzione di innocenza.

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