Gravissimo episodio di inciviltà a Roma. All’interno del Museo dei Trasporti pubblici, presso Porta San Paolo, all’Ostiense, sono stati vandalizzati con scritte ignobili e senza senso, “vergati” con una bomboletta spray, due convogli storici che si trovano nel giardino interno. Uno di essi è il famoso “Tram del Cinema”.
Al celebre “tramvetto”, il grande regista Dino Risi ha dedicato il film “Viale della Speranza” nel 1953
Si tratta di una storica vettura realizzata nel 1932, un vero e proprio cimelio caro alla storia del cinema italiano: il famoso “tramvetto azzurro” della Stefer, che percorreva la linea Termini-Cinecittà, carico di comparse ed a cui il grande regista Dino Risi ha dedicato un film, “Viale della Speranza” (1953). Deturpato anche il treno storico 070 che percorreva la via verso i Castelli, realizzato nel 1907 e che dunque ha più di 100 anni. Due vere e proprie reliquie il cui decoro, adesso, andrà prontamente ripristinato, magari innalzando le misure di sicurezza interne al Museo, per evitare che episodi di barbarie simile si possano ripetere.
Purtroppo, uno o più ignoti, o più semplicemente bisognerebbe definirli vandali senza alcun rispetto per la memoria storica, li hanno sfregiati con vernice spray, come documentato dalle foto.
Si tratta di un episodio che denuncia le lacune alla sicurezza del polo museale, che tutto è tranne che una zona franca che serva a testare impunemente pessime “abilità” come queste.
L’indignazione degli storici
L’associazione TrasportiAmo si è detta indignato per quanto accaduto. “Preoccupa, e non poco, la facilità con la quale é possibile accedere all’interno dell’area ferroviaria dell’Ostiense, dove sorge il Polo Museale dei trasporti di Roma e del Lazio – scrive in una nota l’associazione – Lo scorso agosto è stato imbrattato, vergognosamente, un treno del gruppo CAF della Roma-Lido, in sosta in uno dei tronchini di servizio presenti nella struttura, mentre in questi giorni i soliti idioti, magari gli stessi della scorsa volta, hanno preso di mira, vandalizzandole, due motrici d’epoca, risalenti agli anni Trenta del Novecento, preziose quanto uniche. Sono mesi che, insieme al Comitato Polo Museale Roma, formato anche dalla nostra Associazione, denunciamo lo stato di abbandono dell’area, che chiediamo con fermezza alle Istituzioni, da Roma Capitale alla Regione Lazio, passando per Atac e Astral, azioni concrete per mitigare questi rischi. Ma, considerati i fatti, nessuno dei diretti interessati sembra aver preso sul serio le nostre rimostranze e preoccupazioni, con questi risultati“.
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