Consorzio Axa: “Così proteggiamo i nostri alberi”

Interessati circa 150 alberi tra pini e querce, per un costo stimato di 60 euro ad albero ed un trattamento ogni 6 mesi per tre volte

Il Consorzio Axa lotta con ogni mezzo contro la “toumeyella parvicornis”, meglio nota come cocciniglia tartaruga – che tanti danni ha arrecato al patrimonio arboreo.

Interessati circa 150 alberi tra pini e querce, per un costo stimato di 60 euro ad albero ed un trattamento ogni 6 mesi per tre volte

Per proteggere pini domestici e querce, l’unica arma finora rivelatasi efficace ed efficiente è l’endoterapia. Sono circa 150 gli alberi interessati, per un costo di circa 60 euro ad albero. Dopo un primo trattamento, ne verranno fatti, a distanza di 6 mesi l’uno dall’altro, altri due, per risolvere la problematica.

Maurizio Palchetti, consigliere del consorzio Axa, spiega così lo svolgimento del trattamento: “Dopo una prima azione effettuata nel mese di marzo scorso ed un lavaggio della chioma con una soluzione di sali di potassio nei mesi estivi, un secondo ciclo di cura è iniziato ad ottobre. Il trattamento è partito dagli alberi di piazza Eschilo e proseguito su via Euripide. Poi si passerà alle vie parallele e, successivamente su quelle ortogonali fino al completamento del ciclo”.

L’effetto del trattamento – spiega il consigliere“è di circa 180 giorni e pertanto sarà opportuna un’ulteriore azione ad inizio primavera”. 

Questa tecnica di cura, sviluppata principalmente presso l’Università Federico II e i laboratori del Vaticano, consiste nell’inoculazione nei condotti in cui scorre la linfa dell’albero di un principio attivo, “Kestrel”, che, oltre ad essere l’unico insetticida permesso dal protocollo comunale per questo tipo di cura, è particolarmente efficace nei confronti di insetti fitofagi quali, ad esempio, le cocciniglie, agendo sul sistema nervoso centrale.  Il trattamento viene effettuato lontano dalle fasi di fioritura e in condizioni climatiche ottimali, senza pioggia o forte vento.

Nel dettaglio, una volta esaminato l’albero si procede scortecciando la zona di iniezione, in corrispondenza delle principali ramificazioni, si disinfetta con sali quaternari di ammonio e si procede alla foratura del tronco con punta da 6 mm per una profondità di 6-8 cm. Estratta la punta, si procede nuovamente alla disinfettazione e si inseriscono gli aghi, il numero di fori dipende dalla circonferenza del tronco distanziandoli di circa 20-30 cm a circa un metro da terra.

Agli aghi vengono poi applicate le siringhe caricate con Kestrel diluito in acqua o alcool e iniettate alla pressione massima di 2 atmosfere. A fine iniezione ed estratti gli aghi i fori vengono otturati con chiodi sterili di mais per evitare l’ingresso di funghi.                                                                                                                                            Questo è il trattamento, migliore, che verrà realizzato con prodotti eco-compatibili. “Le azioni per la salvaguardia del patrimonio arboreo – conclude Palchetti – non sono certo semplici e economiche ma sicuramente tra le principali tra quelle a nostra disposizione per un ambiente urbanistico confortevole e civile. In tutto il mondo si discute su come contrastare le variazioni climatiche e noi, nel nostro piccolo, per quanto possiamo, proteggiamo i nostri alberi”.

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