Castelporziano: certificazione di sostenibilità per la foresta ma la cocciniglia dilaga

Alla luce dell'importante riconoscimento in merito alla gestione del patrimonio forestale, in che modo si inseriscono le carenze nella lotta alla Cocciniglia?

castelporziano

La Tenuta Presidenziale di Castelporziano ha ottenuto, per prima nel Lazio, la certificazione per la Gestione Forestale Sostenibile dal PEFC Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), ente promotore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale.

Gli oltre 6.000 ettari della Tenuta vanno così ad aggiungersi agli 884mila ettari di superficie certificata in 13 regioni con lo standard PEFC: la certificazione di gestione forestale sostenibile fornisce la garanzia che le foreste vengano gestite in linea con stringenti requisiti ambientali, sociali ed economici, mettendo in equilibrio persone e pianeta.

Fondamentale per l’ottenimento della certificazione il programma di monitoraggio ambientale in continuo, basato anche su strumenti innovativi di indagine, rivolto alle componente biotiche e abiotiche. Vengono rilevati gli agenti inquinanti, la consistenza organica dei suoli, i livelli della falda freatica, le caratteristiche delle acque sotterranee e della salinità, lo stato di conservazione del patrimonio forestale, la consistenza delle popolazioni faunistiche e avifaunistiche, con censimenti primaverili ed autunnali, anche registrando attraverso le stazioni meteorologiche i valori termo-pluviometrici in relazione ai cambiamenti climatici.

La foresta planiziale mediterranea della Tenuta presidenziale di Castelporziano è un ambiente unico, ricco di diversità biologica e culturale, situato nel contesto periurbano di Roma. – commenta Giulia Bonella, Direttore Tenuta Presidenziale Castelporziano. – Tale prezioso capitale comune impone un patto di cura, attento al dinamismo ecologico in atto, in una prospettiva comunque di lungo periodo: la tutela, la valorizzazione, la condivisione e la sostenibilità gestionale sono impegni dovuti nel rispetto anche del benessere delle future generazioni“.

Il fatto che anche nel Lazio ci siano foreste e boschi certificati è un segnale importantissimo che testimonia una rinnovata attenzione al nostro patrimonio forestale su tutto il territorio nazionale – sottolinea Francesco Dellagiacoma, Presidente di PEFC Italia. – A maggior ragione perché a certificarsi per prima nella Regione è un’area di grande prestigio non solo dal punto di vista naturalistico ma anche storico e istituzionale all’interno di una realtà complessa e importante come l’area periurbana di Roma, che potrà essere d’esempio per i gestori forestali di tutte le altre regioni“.

Se però da un lato questo riconoscimento è a tutti gli effetti un ulteriore tassello verso la svolta green del nostro Paese – a Castelporziano è in fase di conclusione anche l’istruttoria per ricevere la certificazione dei Servizi Ecosistemici a favore della collettività (biodiversità, accoglienza, carbon sink) – dall’altro, la certificazione arriva in un momento storico per i polmoni verdi del litorale romano non propriamente dei più floridi. La cocciniglia tartaturga, il parassita che negli ultimi anni ha infestato la riserva naturale, sta facendo strage di alberi secolari e già si contano i primi crolli (leggi qui).

Viene quindi da pensare, proprio alla luce di questo prestigioso premio, se si sia fatto abbastanza per fronteggiare questo terribile parassita, o se l’impegno nel conservare la foresta come habitat complesso per animali e piante riconosciuto da PEFC non sia stato comunque sufficiente.

Si può parlare di gestione sostenibile e di tutela della biodiversità, senza proteggere con interventi adeguati piante storiche da un insetto originario del Nord America che con il territorio non ha nulla a che vedere? E la considerevole varietà floristica (1.000 specie di piante) di cui si parla, da qui ai prossimi decenni sarà veramente garantita?

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