Il Virus Respiratorio Sinciziale (detto VRS) molto pericoloso per i bambini, nei quali provoca bronchioliti e polmoniti, non sta dando tregua in questo periodo alla popolazione neonatale ed è arrivato non solo prima del previsto ma anche in una forma più violenta.
Dal Bambino Gesù l’allarme bronchiolite si estende in tutta Italia: registrato finora un numero di ricoveri 5 volte più alto di quello del 2019
Aumentano così a dismisura i ricoveri nei reparti pediatrici e nelle terapie intensive degli ospedali italiani di neonati e bambini piccolissimi affetti da bronchioliti e polmoniti causate dal VRS, il cosidetto “virus dei bambini” che ogni anno provoca cicliche epidemie stagionali, ma quest’anno è più aggressivo del solito. Fabio Midulla, responsabile del Pronto soccorso pediatrico del Policlinico Umberto I di Roma e presidente della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri) ha affermato, al riguardo: “Quest’anno abbiamo un numero di ricoveri 5 volte più alto di quello che avevamo nel 2019, prima del Covid, e al momento non siamo ancora nella fase di plateau dell’epidemia”, Midulla riferisce anche che nel suo policlinico la situazione non è buona, così come in molti altri ospedali italiani, tanto che, per citarne uno, al Buzzi di Milano, per via del sovraffollamento dei reparti e delle rianimazioni pediatriche, alcuni piccoli vengono trasferiti fuori al di fuori delle regioni di appartenenza.
Ci sono già conseguenze gravi, perché, oltre ai reparti di pediatria e le terapie intensive pediatriche piene, si registrano in Italia già 2 morti. Anche nei due poli del Bambin Gesù la situazione è da allarme rosso. Nel dettaglio, si contano tra i 220 e i 250 accessi di pazienti al giorno al pronto soccorso di Roma e circa 120 al presidio di Palidoro. I piccoli arrivano affetti da diverse malattie. Di questi, circa 40-45 bambini al giorno, sono affetti da bronchioliti, la maggior parte dei quali di età inferiore ai 3 mesi di vita.
“Abbiamo 5 bimbi in Pronto soccorso che non possiamo ricoverare in Pediatria perché non c’è posto – prosegue Midulla – e in reparto abbiamo già aggiunto 4 letti in più del numero massimo”. “Il virus – spiegail medico– se contratto nei primi mesi di vita del bambino provoca forme di bronchiolite gravi, con manifestazioni cliniche nelle basse vie respiratorie, mentre nei bambini più grandi e negli adulti si risolve con sintomi lievi, come rinofaringite, febbre o tosse. Ma i neonati sono spesso protetti dagli anticorpi materni che si trasmettono attraverso la placenta.
Questa volta però non è stato così – rammenta il medico – e l’epidemia che solitamente arriva a dicembre-gennaio è scoppiata con 2 mesi di anticipo. Ce lo aspettavamo perché per un anno e mezzo il virus non ha circolato grazie alle misure anti-Covid tra cui lavaggio delle mani, mascherine e distanziamento sociale . Ma – conclude l’esperto – non appena queste misure sono state allentate, i fratellini più grandi sono tornati all’asilo o a scuola, e con una popolazione senza anticorpi il virus ha cominciato a circolare, subito e in anticipo rispetto al solito, e sta dando forme gravi nei piccolissimi”.
Focus sul Virus Sinciziale
Il Virus Respiratorio Sinciziale (altrimenti detto VRS) è molto diffuso e contagioso, e, come il virus dell’influenza provoca epidemie annuali. Si trasmette per via aerea – attraverso l’inalazione di goccioline generate da uno starnuto o dalla tosse – o per contatto diretto delle secrezioni nasali infette con le membrane mucose degli occhi, della bocca o del naso. Il periodo di maggiore contagiosità è compreso tra novembre e aprile, con un picco nei mesi di gennaio, febbraio e marzo.
Il periodo di incubazione (tempo che intercorre tra l’esposizione e i sintomi) è di circa quattro-sei giorni.
Il virus è la causa più comune di bronchiolite (infiammazione delle piccole vie aeree dei polmoni) e di polmonite nei bambini sotto i due anni, ma può infettare bambini di qualsiasi età, anche se è più comune in quelli tra i 2 e gli 8 mesi. La maggior parte dei bambini viene infettata almeno una volta nei primi due anni di vita ma non sempre sviluppano manifestazioni gravi.
I bambini possono anche essere infettati più volte dal virus perché una prima infezione da Virus Respiratorio Sinciziale non li rende completamente immuni; in genere, però, le infezioni successive sono più lievi della prima.
Nei bambini nati prematuramente o con una malattia polmonare cronica, o che hanno alcune malattie cardiache e neuromuscolari, l’infezione da VRS può portare a gravi complicazioni respiratorie (insufficienza respiratoria con mancanza di ossigenazione) e polmonite, che può diventare pericolosa per la vita.
Inoltre sembra accertato che l’infezione da VRS nel lattante sia collegata allo sviluppo di asma negli anni successivi.
Quali sono i sintomi
La fase iniziale del VRS nei neonati e nei bambini piccoli è spesso leggera, molto simile al raffreddore. Nei bambini con meno di 3 anni la malattia può estendersi verso le vie aeree inferiori e causare tosse e respiro sibilante. In alcuni, l’infezione progredisce in una grave malattia respiratoria (bronchiolite) che richiede l’ospedalizzazione per aiutare il bambino a respirare.
Ogni bambino può presentare i sintomi in modo diverso, ma i più comuni sono:
Naso che cola, febbre, tosse; Apnea (brevi periodi senza respirare); Svogliatezza, apatia; Rifiuto dell’alimentazione; Wheezing (sibili durante la respirazione); Rientramenti della parete toracica; Respirazione rapida; Cianosi (colorito blu intorno alle labbra).
Come si cura
Purtroppo ad oggi non ci sono farmaci specifici per trattare le malattie causate da questo virus. La cura si basa sul trattamento degli effetti del virus sul sistema respiratorio. Inoltre essendo la malattia di tipo virale gli antibiotici sono totalmente inutili.
Il trattamento dei sintomi nei casi più gravi può includere:
Fornire ossigeno supplementare se vi è insufficienza respiratoria (saturazione ossigeno inferiore a 92%);
Infondere liquidi per via endovenosa (per prevenire la disidratazione);
Alimentare tramite un tubicino che dal naso va nello stomaco (gavage: quando il bambino non riesce a succhiare);
Usare farmaci broncodilatatori per aerosol (per aprire le vie respiratorie);
Impiegare farmaci antivirali (raramente, solo per bambini molto gravi o ad alto rischio).
Come prevenirlo
A livello internazionale le linee guida al riguardo raccomandano che i bambini ad alto rischio per elevata prematurità o presenza di malattie cardiache, polmonari o neuromuscolari e altre malattie debilitanti, ricevano il farmaco palivizumab per proteggerli dalle gravi complicazioni della malattia. Il Palivizumab è un anticorpo monoclonale (un anticorpo contro VRS, fatto in laboratorio) che di solito viene somministrato mensilmente durante la “stagione” del Virus Respiratorio Sinciziale, dal tardo autunno alla primavera, con semplici iniezioni intramuscolari. Non è quindi un vaccino né previene l’infezione ma riduce la gravità della eventuale malattia e riduce il soggiorno in ospedale del paziente.
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