Ostia, tutti contro la ciclabile: proposta azione legale per risarcimento (VIDEO)

Imprenditori e residenti in assemblea anticipano l’ipotesi di un’azione legale per il risarcimento dei danni causati dai lavori in estate e dalla scomparsa di 700 parcheggi

Il giro d’affari negli stabilimenti balneari si è dimezzato rispetto allo scorso anno che pure era di crisi pandemica. I negozianti del centro storico in affanno. E i residenti alla spasmodica ricerca di un posto dove parcheggiare l’auto. Danni da risarcimento che verrà richiesto a chi ha autorizzato i lavori in estate sul lungomare.

Imprenditori e residenti in assemblea anticipano l’ipotesi di un’azione legale per il risarcimento dei danni causati dai lavori in estate e dalla scomparsa di 700 parcheggi

E’ il bilancio dei lavori estivi per la realizzazione della pista ciclabile emerso nel corso dell’assemblea tenutasi oggi, mercoledì 28 luglio, tra imprenditori e residenti. Nel corso dell’incontro si è concordato di procedere legalmente contro chi ha firmato l’esecuzione dei lavori durante la stagione estiva, periodo espressamente sconsigliato dai progettisti, e per accertare se tutte le carte sono in regola.

L’assemblea, allestita in piazza Anco Marzio, è partita da un presupposto: la realizzazione di questa pista ciclabile è irrazionale oltre che priva delle opportune valutazioni sui flussi di traffico. Il concetto, spiegato bene dall’architetto Silvia Boscolo nel corso della nostra trasmissione Roma Vista Mare che proponiamo nel video, è stato sottolineato nel corso dell’assemblea di oggi dall’architetto Franco Pirone e dall’ingegnere Renato Papagni, presidente di Federbalneari.

Proprio dal rappresentante dei balneari sono arrivate le cifre del danno economico che il settore sta patendo a causa della cancellazione di oltre 700 posti auto e dai lavori in corso. “Finora abbiamo quantificato in un meno 50% il movimento di clienti nelle nostre strutture – denuncia Papagni – Il sindaco di Fiumicino è stato bravo a intercettare questo disagio e i romani si sono spostati oltre il Tevere. Riguardo alla progettazione della pista ciclabile siamo sicuri che è tutto in regola? Lo vedremo, intanto attraverso una diffida, poi mediante l’azione di richiesta di risarcimento danni”.

Una pista ciclabile la consideriamo una risorsa imprescindibile per la nostra città ma non in questo modo – ha chiarito Stefano Pietrolucci per l’associazione degli albergatoriDovrebbe essere inclusa in un sistema organizzato all’interno di un piano strategico. La mancanza di parcheggi si riflette anche sulle nostre attività: se il commercio e la ristorazione soffrono, paghiamo come conseguenze anche nel nostro comparto”.

Il presidente del Comitato di quartiere Lido Centro, Vincenzo Giojelli ha sottolineato il momento storico della sintonia tra residenti e imprenditoria. “Questa ciclabile ci pare un’imposizione – ha detto – anche perché mette in conflitto chi vuole una mobilità sostenibile con chi deve spostarsi per necessità in auto. La cancellazione dei parcheggi sta impedendo a tanti di poter venire a Ostia con conseguenze immaginabili. Per non parlare poi del mancato decoro del Centro storico”.

Il comitato di quartiere ha anche presentato all’amministrazione un progetto alternativo di pista ciclabile. Ne è l’autore l’architetto Franco Pirone. “Hanno contrabbandato questa pista ciclabile come necessaria per favorire gli spostamenti in sicurezza nella pandemia da covid – ha esordito Pirone – quando invece si tratta di un tracciato ludico. Si sono buttati 120mila euro per la pista transitoria pericolosa, non protetta in inverno e infatti hanno stanziato altri 2,4 milioni per la sua realizzazione definitiva. Una scelta scandalosa quella di lavorare in estate quando gli stessi progettisti avevano prescritto di tenere i cantieri aperti nello stesso periodo degli stabilimenti balneari. E non illudetevi che la pista definitiva restituisca al traffico due corsie: tra fermate dei bus e dei mezzi per scarico merci oltre che gli accostamenti per le inversioni alla ricerca di un parcheggio, si procederà in ogni caso in coda. Noi abbiamo presentato uno studio di fattibilità per un tracciato da piazzale Magellano  alla Cristoforo Colombo semplicemente impiegando via delle Quinqueremi e i giardini storici, 22 ettari di verde inutilizzato. Una proposta che l’amministrazione non ha minimamente considerato”.

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