Stroncato da un malore, muore Paolo Tartaglia ironman di Ostia

Finito l’allenamento quotidiano, Paolo Tartaglia si è accasciato colto da un improvviso malore. Maratoneta eccezionale, era il leader di un gruppo di nuotatori in acque libere

Paolo Tartaglia

Ogni giorno in acqua. D’inverno come in estate. E poi a correre, in pineta. Un fisico forte, temprato, allenato. Che, però, ha improvvisamente ceduto. Paolo Tartaglia, 56 anni, uno degli ironman più apprezzati a livello nazionale, ha finito la sua esistenza terrena.

Finito l’allenamento quotidiano, Paolo Tartaglia si è accasciato. Maratoneta eccezionale, era il leader di un gruppo di nuotatori in acque libere

Le notizie dell’incidente sono frammentarie. Si sa che Paolo Tartaglia si è sentito male dopo l’allenamento quotidiano e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo.

Paolo Tartaglia, conosciuto fin da bambino perché figlio di commercianti (aiutava il papà e la mamma che gestivano il Green Bar di via delle Isole di Capoverde), era un atleta fortissimo. Al suo attivo vantava tempi da primato sulla maratona Roma-Ostia e da anni aveva aggiunto alla corsa la passione per il nuoto di fondo, in acque libere.

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Paolo era il leader di un gruppo di quasi duecento appassionati di quella disciplina. Il gruppo era su facebook con la denominazione di “Nuoto in mare” e la finalità della loro costituzione era descritta in questa frase: “Nuotare in acque libere, sono emozioni, condividere le proprie passioni, e avere amici fantastici”.

Insieme con i familiari e gli amici, lo piangono il gemello Massimo e i fratelli Michele e Marco. Quest’ultimo, anche lui grande sportivo, esperto di surf, nel 2004 è scampato in modo rocambolesco allo tsunami in Thaliandia: la sua straordinaria vicenda è raccontata nel libro-intervista di Roberto Filibeck  e Alessandra Zavatta “Ho cavalcato l’onda assassina”.

I messaggi di cordoglio

I social si sono presto riempiti di messaggi di cordoglio rivolti alla memoria di Paolo e al dolore dei suoi congiunti. Daniele scrive: “Sono sicuro che lassù continuerai a nuotare a lungo come piaceva a te…bracciata dopo bracciata”. Alessandra aggiunge: “Paolone mio, tu che dicevi che le donne bisogna farle ridere, mi stai facendo versare fiumi di lacrime mannaggia… Grazie per essere stato parte del mio quotidiano in questi ultimi due anni, grazie per avermi avvicinato al nuoto alla tua maniera, semplicemente grazie per tutta la positività, le battute e l’entusiasmo che mi lasci. Ovunque tu sia, buon viaggio grande”.

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Il gruppo di nuotatori di fondo costituito da Paolo Tartaglia (nel tondo)

Viviana sottolinea: “Paolone… ti ho sempre chiamato così da quando eravamo adolescenti, da adulti ci incontravamo casualmente di tanto in tanto e mi raccontavi della tua vita, ricordo ultima volta nella pineta di Castel Fusano. Sei sempre stato ai miei occhi un amante della vita ed ora è una beffa che te ne sei andato così”.

Ci uniamo al dolore di amici e parenti di Paolo formulando le più sentite condoglianze della nostra redazione.