Sono due sbandati che dormono su altrettanti materassi. La foto li ritrae in via Cardinal Ginnasi, all’ingresso di Ostia, a due passi dalla sede del X Municipio e della chiesa madre di Regina Pacis.
Sui social esplode l’indignazione per la foto di due clochard che dormono in strada proprio all’ingresso della città
E’ un’immagine che suscita un moto di dolore. Un’umanità dolente, di invisibili, costretta a trovare riparo sotto i platani, sfiancata dal disagio e dall’alcol. Quei due uomini sono conosciuti per la loro storia di emarginazione e sofferenza. Vivono davanti alle giostre, passano il tempo chiedendo la carità, giocando a carte, cercando di lenire il loro smarrimento sociale con il vino.
C’è da credere che rifiutino l’aiuto dei Servizi sociali della pubblica amministrazione. Magari c’è chi ha proposto loro di andare a dormire nel campeggio messo a disposizione per i reduci del Piano freddo dell’inverno scorso. Difficile aiutarli concretamente, insomma.
C’è però, un altro disagio, del quale va tenuto conto e che aggrava la situazione: è quello di una città che, tra mille limiti e difficoltà, cerca di proporre la propria immagine turistica di località accogliente, rilassante, spensierata. L’inquadratura su quelle umanità disperse, abbandonate, solitarie, disperate, esibite proprio sulla porta di Ostia, si scontra violentemente con le sue ambizioni economico-produttive oltre che di riscatto sociale.
Difficile commentare questa dolorosa miscela di disagio e di aspirazioni tradite, di malessere sociale e di assente decoro urbano, di inadeguatezza sotto tutti i punti di vista. Indignarsi, forse, serve a poco. Ciò che appare ormai irrinviabile è che tutti facciano la loro parte, volontari, istituzioni e imprenditori.
