Roma, vendevano olio contraffatto: un arresto e due denunce

Operazione di contrasto alle frodi in commercio nel settore delle sofisticazioni alimentari

Perquisite tre attività commerciali. Durante le operazioni rinvenuta anche della cocaina. Uno degli indagati è stato arrestato per “furto aggravato di energia elettrica”.

L’olio veniva venduto a ristoranti, pizzerie e panifici della Capitale

I Carabinieri del N.A.S. di Roma e dell’Arma territoriale competente con i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma – 3° Nucleo Operativo Metropolitano e Compagnia di Frascati, questi ultimi per gli aspetti connessi ai reati tributari e finanziari, hanno effettuato una perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica di Roma nei confronti di 3 persone ed altrettante attività commerciali nell’ambito del contrasto alle frodi in commercio nel settore delle sofisticazioni alimentari.

L’attività investigativa dei Carabinieri del N.A.S. ha permesso l’individuazione di tre persone, due fratelli e un terzo socio, che operavano nel territorio di Roma e provincia commercializzando olio di oliva (anche extravergine) contraffatto, ottenuto tramite la miscelazione di olio di semi e clorofilla e l’uso di etichette di marchi chiaramente falsificati.

L’alimento veniva venduto a ristoranti, pizzerie e panifici della Capitale. Tra i clienti anche forni del centro, zona Prati. Durante le operazioni uno degli indagati è stato arrestato per “furto aggravato di energia elettrica” e un altro denunciato per “detenzione di sostanza stupefacente”.

Il deposito abusivo degli alimenti, situato nella zona Laurentina, ospitava centinaia di litri di olio di semi (circa 130 confezioni) e decine di chilogrammi di alimenti di vario tipo (tonno, scatolame vario), per un valore stimato di 450.000 euro. Sequestrate anche decine di etichette contraffatte.

I due fratelli avevano intestato la società principale alla suocera 89enne, invalida al 100%.

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