Tra difficoltà e pochi aiuti anche i piccoli musei riaprono (VIDEO)

Il servizio di Mara Azzarelli

 

Fiumicino: ripartire per il mondo della cultura non è facile. Nessun aiuto ai piccoli musei e ai musicisti meno strutturati. Il direttore del Museo del Sax del Maccarese ci racconta la sua esperienza.

Riaprono i piccoli musei. Il direttore del Museo del Sax del Maccarese ci racconta la sua esperienza

La cultura in Italia non è fatta solo di grandi realtà ma anche di una miriade di piccoli spazi che grazie all’impegno di qualche appassionato privato, in questo periodo di pandemia, tra chiusure e riaperture che non sempre li stanno prendendo in considerazione, fanno veramente tanta fatica a ricominciare.

«Si fa veramente fatica a ripartire perché le difficoltà sono veramente tantissime – spiega Attilio Berni Direttore del Museo del Sax di Maccarese – non soltanto c’è il timore di cosa ci aspetterà ma anche di improntare l’organizzazione, i contratti con gli artisti, la programmazione della pubblicità.»

È in questo contesto che il direttore del Museo del Sax, piccolo gioiellino unico al mondo nel suo genere, situato nel comune di Fiumicino, descrive alcune delle difficoltà, a quanto pare non messe in conto dal Governo, al momento di programmare le ripartenze dopo il lockdown. Sopratutto le difficoltà che riguardano le piccole realtà che fanno musica.

«Ci sono anche grandi difficoltà logistiche legate ai diritti SIAE per esempio – aggiunge Berni – abbiamo scoperto che organizzare un evento gratuito viene a costare il doppio, rispetto a un evento a pagamento.»

Secondo gli ultimi dati del Ministero della Cultura tra il 2019 e il 2020, il calo dei visitatore è stato enorme, si è passato da 54,8 milioni di visitatori a 13,3 milioni, un calo del 75,6%. Tra i lavoratori più penalizzati quelli che non fanno parte delle grandi realtà statali.

«Gli artisti hanno avuto veramente pochissimo lavoro – conclude – per avere un ristoro era previsto un tetto minimo di giornate contributive e non un tetto massimo. Un musicista doveva dimostrare di avere eseguito almeno 30 concerti nel 2019. È difficile fare questi concerto pagati, poi nello stesso tempo chi ha fatto cento concerti magari ha diritto al ristoro, chi ne ha fatti pochi no.»

Il servizio è di Mara Azzarelli.

 

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