Il rogo in quel garage è esploso nella notte del 15 gennaio, quattro mese fa. Eppure a tutt’oggi nessuno ha posto rimedio alle condizioni assurde che devono sopportare i residenti di quelle case comunali.
E’ la condizione in cui vivono decine di famiglia dopo quattro mesi da un rogo che esplose nei garage. Le fogne scolano liquami all’aperto
Liquami che sgorgano a cielo aperto richiamando insetti e rendendo l’aria irrespirabile. Carcasse d’auto annerite e accatastate. Plastiche e vernici fuse dalla temperatura. Ratti che scorrazzano liberamente. Il cemento armato sgretolato con i ferri sbriciolati dalla ruggine sono ferite insanabili per la staticità delle palazzine sovrastanti. Sembrano un girone infernale i garage di via delle Ancore. Le palazzine di questo isolato, stretto tra lungomare Duca degli Abruzzi e via Marino Fasan, fanno parte del compendio di proprietà degli eredi Armellini in locazione al Comune di Roma. Un quartiere-ghetto di oltre mille appartamenti sotto sfratto per una sentenza del Tar che ha riconosciuto milioni di euro di morosità del Campidoglio verso la proprietà.
Se finora ci si è occupati quasi sempre di cornicioni pericolanti, ringhiere corrose dal tempo e dalla salsedine, tubi immarciti dalla ruggine, adesso è il caso di dare un’occhiata e, soprattutto, intervenire sulle condizioni in cui versano i garage.
A chiede un intervento immediato dell’amministrazione è Mauro Delicato, attivista civico che ha documentato lo scempio nel video che mostriamo in questo articolo. “Quelle persone non solo sono costrette a vivere una condizione indecorosa per la Capitale dell’Italia – commenta – ma, ancor di più, sono sottoposte a rischi di natura igienico-sanitaria e al pericolo di crollo”.
Le immagini sono scioccanti. Si vedono i ferri del cemento armato ormai fradici sia nei solai che nei pilastri di sostegno. Le condotte di scarico fognario sono interrotte e colano liquami che formano pozze nauseabonde sul pavimento. Il rogo esploso la notte del 15 gennaio (leggi qui) ha distrutto diverse auto ma nessuno le ha rimosse e gli effetti di quel disastro si sono prolungati per diverso tempo (leggi qui) con grave disagio per i residenti. “Parliamo di decine di famiglie – prosegue Delicato – abbandonate al loro destino da istituzioni che non si curano di migliorare la loro qualità della vita preferendo parate propagandistiche senza senso”.
redazione@canaledieci.it