Vittoria degli automobilisti: l’ultima trance di lavori per la posa dell’asfalto verranno effettuati durante la notte
I pendolari della Cristoforo Colombo hanno vinto. Dopo aver vissuto sulle loro spalle lo strazio di code allucinanti dovute al restringimento della carreggiata per i cantieri di posa del nuovo asfalto, l’amministrazione ha deciso di concludere i lavori esclusivamente di notte.
Lo stabilisce la determinazione dirigenziale del comandante della polizia locale gruppo X Mare, Guido Calzia, che ha efficacia da oggi stesso, lunedì 26 aprile. Come avevamo anticipato in questo articolo, un altro mese è ancora necessario per ultimare la sistemazione della via Cristoforo Colombo secondo il programma avviato da febbraio scorso dal Simu, il dipartimento per Sviluppo Infrastrutture Manutenzione Urbana.
Dopo il caos drammatico registrato agli inizi del mese sulla strada con incolonnamenti di chilometri (leggi qui) il 22 aprile il Simu stesso ha manifestano la necessità “di creare meno disagio possibile alla cittadinanza”. Per questo motivo, veniva chiesta alla Polizia locale la possibilità di consentire alla ditta incaricata “lo svolgimento dei lavori sopra citati in orario notturno, dalle ore 20,00 alle ore 06,00 del giorno successivo”. Disponibilità consentita da Calzia, appunto.
Così, da oggi e fino al 29 maggio il cantiere lungo la strada verrà allestito dalle ore 20,00 alle 6,00, praticamente quasi in coincidenza con il coprifuoco. Una scelta giusta che favorirà la mobilità non solo dei pendolari del lavoro ma anche i tanti romani che hanno desiderio di fare un tuffo in mare nei giorni feriali senza dover affrontare estenuanti code in macchina.
A questo punto gli automobilisti per confidare in un maggior scorrimento negli orari di punta, sperano che venga dato seguito anche all’impegno (leggi qui) di affiancare gli agenti del gruppo Roma X Mare al controllo dei semafori con quelli del Gpit Gruppo pronto intervento traffico. Il servizio sarebbe dovuto cambiare il 1° aprile ma la data è slittata di un mese (leggi qui). E, ormai, ci siamo.
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