Giovedì 15 aprile sulla banchina del molo di Fiumicino inizieranno i lavori di messa in sicurezza del barcone che il primo gennaio si staccò dagli ormeggi, finendo sul Ponte 2 Giugno (leggi qui).
La Regione Lazio finanzia l’operazione di messa in sicurezza di una nave di proprietà privata che mette a rischio l’incolumità pubblica
Il comune costiero, tramite l’assessorato ai Lavori Pubblici, ha chiesto l’intervento urgente della Regione Lazio, che ha la competenza sul Tevere, sugli argini e sulle banchine lungo il fiume, per predisporre i lavori necessari a impedire che l’imbarcazione possa nuovamente staccarsi dagli ormeggi mettendo a rischio il Ponte.
“A partire da giovedì la Regione darà il via all’installazione di cinque pali nel fondale del Tevere, che circonderanno la nave impedendole di finire alla deriva“, spiega ai nostri microfoni l’assessore Caroccia.
“Oltre ai cinque pali il barcone verrà ancorato saldamente al molo con tre pali installati sulla banchina“, spiega ancora Caroccia.
“Abbiamo segnalato l’urgenza dell’intervento alla Regione, che ha subito preso in carico il lavoro. Tre giorni fa, in occasione dell’ultima mareggiata, l’imbarcazione era nuovamente in procinto di staccarsi dagli ormeggi. Si tratta di un’opera indifferibile, a cui seguirà una gara d’appalto per iniziare la demolizione“, conclude Caroccia.
Se a pagare è Pantalone
All’indomani dell’incidente che causò gravi danni al Ponte 2 Giugno, ci fu chi protestò indignato riguardo alla definizione di quella nave come “fantasma“. Fu, appunto, il proprietario del barcone.
Dunque, esiste un proprietario di quella nave a rischio collisione. Non sappiamo se il Comune di Fiumicino abbia rivendicato, all’epoca del fattaccio, il risarcimento del danno determinato da quell’incidente sull’infrastruttura viaria ma siamo convinti che, se non è già successo, una pratica vada avviata in quella direzione.
Certo, sorprende non poco, che il nuovo intervento di giovedì prossimo venga affrontato con denaro pubblico, quello della Regione Lazio, e anche in questo caso ci aspettiamo che l’amministrazione faccia i suoi passi per ottenere il rimborso della spesa. E l’auspicio è che questo succeda prima ancora che venga finanziata dall’ente pubblico la costosissima operazione di smantellamento completo della nave.
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