La foce del Tevere candidata due volte al Premio David di Donatello

Nelle candidature del prestigioso premio cinematografico il film “I predatori” girato al vecchio Faro e “Punta sacra” con le riprese fatte all’Idroscalo

Pietro Castellitto candidato al Premio David di Donatello

La foce del Tevere candidata due volte al Premio David di Donatello. La giuria del prestigioso premio cinematografico, infatti, dovrà valutare due opere che ritraggono scenari che si trovano alla foce del fiume: “I predatori”, film per la regia di Pietro Castellitto, e “Punta Sacra” documentario di Francesca Mazzoleni.

Nelle candidature del prestigioso premio cinematografico il film “I predatori” girato al vecchio Faro e “Punta sacra” con le riprese fatte all’Idroscalo

L’11 maggio prossimo si celebrerà la consegna dei riconoscimenti della 66ma edizione del Premio David di Donatello, uno dei riconoscimenti cinematografici più importanti del mondo. Sarà l’Accademia del Cinema a individuare i vincitori.

Nella sezione “Film italiani” tra i 147 candidati c’è anche “I predatori” di Pietro Castellitto. Tratta la storia di due famiglie agli antipodi, i Pavone e i Vismara: borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la seconda. Nuclei apparentemente opposti che condividono la stessa giungla, Roma. Un banale incidente farà carezzare quei due poli. E la follia di un ragazzo di 25 anni li farà collidere, scoprendo le carte per rivelare che tutti hanno un segreto e nessuno è ciò che sembra. E che siamo tutti dei predatori.

La foce del Tevere candidata due volte al Premio David di Donatello 1
Le riprese de “I predatori” al vecchio faro di Fiumicino

Tra le location che figurano nel film di Castellitto c’è la zona del vecchio faro dell’Isola Sacra. Grazie alla collaborazione con la Commissione cinematografica del Comune di Fiumicino, il giovane regista ha girato diverse scene tra i bilancioni e la mastodontica sagoma del faro. Alcune scene sono state girate anche sul lungomare di Ostia. “I predatori” concorre per le seguenti categorie: miglior regista esordiente (Pietro Castellitto), migliore sceneggiatura originale (Pietro Castellitto), miglior produttore (Domenico Procacci e Laura Paolucci) e miglior compositore (Niccolò Contessa). Il film ha già vinto il Premio Orizzonti per la Miglior sceneggiatura alla 77ma Mostra del Cinema di Venezia 2020.

A concorrere per le medesima sezione c’è anche il film “Bastardi a mano armata” che presenta delle scene girate all’interno dell’ex centrale elettrica di Fiumicino (leggi qui).

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E’ più ridotto, invece, il campo dei candidati della sezione “Documentari” del David di Donatello: sono appena dieci. E tra questi c’è “Punta Sacra” di Francesca Mazzoleni. La regista ha raccontato con eleganza e grande profondità l’ultimo triangolo di spazio abitabile alla foce del Tevere e le persone che ci vivono. Il film testimonia l’attivismo sociale della comunità dell’Idroscalo, composta da 500 famiglie. Su tutte, quella di Franca Vannini, a capo di una famiglia completamente al femminile, narratrice e motore delle storie che rendono vivo quel lembo di terra. Un racconto fra realismo e proiezioni nell’immaginario, fra nostalgia ed inevitabile pragmatismo. E un desiderio su tutto: poter continuare a vivere in quel luogo, che per loro è casa.

Il documentario di Francesca Mazzoleni ha già vinto diversi riconoscimenti internazionali (leggi qui).

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