Esplosivo nascosto in casa: nuovo sequestro, questa volta a Civitavecchia

Civitavecchia: la Polizia scopre un secondo deposito clandestino di esplosivi, collegato a quello nascosto in una cantina di Fiumicino

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Il 10 marzo scorso gli agenti di Polizia hanno scoperto un deposito clandestino di esplosivo in una cantina all’interno di un palazzo di via Passo Buole, a Fiumicino.

Dinamite, armi e polvere da sparo in quantità tali da poter far saltare un intero edificio, nascoste tra i mobili dello scantinato (leggi qui). I poliziotti in quell’occasione hanno sequestrato tutto il materiale, e fin da subito hanno iniziato le indagini per risalire ai proprietari.

Le tracce dell’esplosivo portano a Civitavecchia: scoperto un nuovo deposito clandestino

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Ieri la scoperta: gli investigatori hanno seguito le tracce dell’esplosivo, e sono risaliti ad alcuni stabili a Civitavecchia.

Sospettando che in alcune strutture intestate a un 60enne del posto potesse essere nascosto parte del materiale esplosivo rinvenuto a Fiumicino, gli agenti hanno deciso di procedere alla perquisizione.

E così i poliziotti del commissariato Fiumicino, in collaborazione con quelli del commissariato di Civitavecchia, hanno deciso di perquisire gli edifici: dopo aver rintracciato i due soci, il 60enne e un 47enne di Taranto, hanno fatto ingresso nelle  strutture. Il sospetto si è dimostrato fondato: all’interno era presente lo stresso tipo di esplosivo trovato a Fiumicino.

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A quel punto, appreso quanto stavano ricercando gli agenti, spontaneamente il 60enne ha ammesso di aver prelevato, con l’aiuto di quattro collaboratori, parte del materiale conservato nell’abitazione di Fiumicino, specificando di non essere a conoscenza se tra i beni ritirati ci fosse dell’esplosivo.

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Ascoltati alcuni dipendenti della società, tutti hanno confermato la circostanza relativa al ritiro del materiale a Fiumicino alla presenza dei due titolari della società.

In contraddizione tra di loro però, alcuni dipendenti hanno raccontato di non conoscere il contenuto delle casse, mentre altri invece hanno ammesso di sapere dell’esplosivo. Tanto che all’atto del ritiro, spaventati, erano stati rassicurati dai titolari che non ci sarebbero stati rischi nel trasporto.

Durante la perquisizione presso il magazzino in uso alla società e nella effettiva disponibilità dei due soci, è stata rinvenuta una cassa in legno del tutto simile a quelle sottoposte a sequestro il 10 marzo scorso a Fiumicino.

Sul posto quindi è stata fatta intervenire una squadra di artificieri e di cinofili della Polizia di Stato che, una volta sul posto, hanno constatato la presenza di esplosivo sia nella cassa che in altre parti del magazzino.

In particolare sono stati rinvenuti circa 800 detonatori di vario tipo oltre ad una bomba a mano priva di accenditore, alcuni manufatti artigianali e materiale vario per preparazione e brillamento esplodenti, spezzoni di miccia e altro.

Perquisita l’abitazione del 60enne, D.G.A., i poliziotti hanno rinvenuto anche 628 cartucce di vario calibro e 2,4 chili di polvere da sparo. Le armi e le munizioni detenute dall’uomo sono state ritirate cautelarmente.

Rilevata quindi l’assenza di autorizzazione alla detenzione e all’utilizzo del materiale esplosivo, i due soci sono stati arrestati per detenzione illegale di esplosivi; il primo è stato anche denunciato per detenzione abusiva di armi.

Proseguono le indagini da parte degli investigatori per chiarire la dinamica dei fatti.