Acilia, operazione “Alta marea”: chiusi due bar ritenuti legati ai clan

La Polizia locale Decimo Mare ha dato attuazione alle determine di revoca delle licenze commerciali di due bar

Coinvolti nell’operazione “Alta Marea” contro i clan del narcotraffico di Acilia, due bar sono stati chiusi dalla Polizia locale di Roma Capitale.

L’intervento della polizia amministrativa del gruppo Roma X Mare è stato svolto nel pomeriggio di sabato 20 marzo su disposizione del Prefetto per motivi di ordine e sicurezza pubblica.

Dopo la revoca delle autorizzazioni commerciali, disposta per entrambe le attività da parte del X Municipio, gli agenti della Polizia locale alla guida del comandante Guido Calzia hanno dato attuazione ai provvedimenti.

Secondo le indagini svolte dalla Polizia e dalla Procura della Repubblica (leggi qui), quei locali avrebbero fatto parte della logistica dell’associazione a delinquere sgominata dall’operazione “Alta Marea” condotta il 2 febbraio scorso. Qui puoi leggere i nomi delle persone coinvolte. Stando alle risultanze investigative, Dragoncello era diventato il teatro dello scontro tra due clan: i Costagliola di Acilia da una parte e i Sanguedolce di Dragona dall’altra.

Nel corso dell’operazione, dalla carte diffuse dalla Questura, a febbraio vennero indicati due bar come basi logistiche dell’organizzazione: il “Grease” di via Ottone Fattiboni 130 e l’ “Oly&Ste” di Via Ottaviano Ubaldini, 54.

Ovviamente la tesi degli investigatori dovrà essere confermata nel corso del processo: solo allora si formeranno le prove di un’eventuale colpevolezza degli arrestati e dei proprietari dei due bar. E va ricordato che solo dopo il terzo grado di giudizio un indagato può essere considerate colpevole: fino ad allora va ritenuto innocente.

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