Alitalia, la crisi spaventa il litorale. “Da Pomezia a Cerveteri il rischio dei posti di lavoro avrà forti ripercussioni nel tessuto economico – ha spiegato Sergio Protopapa di Area Pmi – Ora scendano in campo gli amministratori per difendere i diritti di coloro i quali hanno contribuito alla crescita del comprensorio”
L’emergenza coronavirus ha messo in crisi e con forti ripercussioni sul personale, l’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino. I tagli ai lavoratori, molti dei quali in cassa integrazione, toccherà il tessuto economico del litorale romano. Oltre agli 11 mila dipendenti diretti vi è un indotto di altre 30 mila persone.
“Il Leonardo da Vinci – spiega Protopapa di Area PMI – è stato per anni un volano per l’economia del territorio, da Pomezia a Cerveteri. Piloti, steward, impiegati e operai hanno contribuito alla crescita delle città, come per esempio Fiumicino la cui fonte maggiore di introiti arriva dai redditi dei dipendenti dello scalo”.
Area PMI: “Alitalia, il sistema sta precipitando”
“Oggi, invece, sta precipitando il sistema con una crisi che potrebbe fortemente incidere sul territorio. Basti pensare che sono quasi 10 mila le unità, tra diretti e indotto impegnati all’aeroporto, che vivono nei comuni del litorale. Giovani e non solo, famiglie che hanno dei mutui da pagare e tante altre persone che danno ossigeno all’economia locale”.
“Ecco – continua Protopapa – un taglio profondo al personale darebbe un duro corpo al territorio, ed è una preoccupazione che non dovrebbe nutrire solo il comune di Fiumicino, ma tutti gli altri comuni i cui ricavi sono prodotti grazie alla stabilizzazione di tanti dipendenti Alitalia”.
“Dunque, era è la volta che gli amministratori facciano la loro parte e si uniscano per difendere le posizioni di molti lavoratori. Ne vale per tutti, per l’economia territorio già mortificata dal Covid e per il futuro dei nostri giovani”.
Fabio Nori
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