Infernetto, il Consorzio di Bonifica: “Il parco è in un’area a rischio e manca del parere idraulico”

Il Consorzio di Bonifica blocca i lavori di ristrutturazione del parco Orazio Vecchia: manca il parere idraulico e l’area è a grave rischio per l’incolumità pubblica

Il Consorzio di Bonifica blocca i lavori di ristrutturazione del Parco di via Orazio Vecchi. Dando ragione alle preoccupazioni dei residenti, da noi raccolte in questo articolo, ha accertato che il progetto manca del parere idraulico.

Il Consorzio di Bonifica blocca i lavori di ristrutturazione del parco Orazio Vecchi: manca il parere idraulico e l’area è a grave rischio per l’incolumità pubblica

I residenti di via Alaleona, teatro di una dolorosa tragedia nel 2011 con la morte di un uomo annegato per l’esondazione del canale, avevano osservato che i lavori così come si stanno facendo al parco, costituiscono un ulteriore pericolo. Così hanno scritto al Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano che ha mandato sul posto suoi tecnici.

E’ il direttore generale dell’ente, Andrea Renna, a comunicare il 1° marzo agli abitanti “che è stato effettuato un sopralluogo da nostro personale tecnico per verificare lo stato dei luoghi, dal quale è emerso che non risulta sia stato rilasciato un parere idraulico relativo alle lavorazioni in oggetto”.

Per questo motivo il Consorzio di Bonifica ha chiesto al Comune di Roma X Municipio il perché di questo intervento senza parere idraulico, “essendo l’area soggetta ad allagamenti con gravi pericoli per la pubblica incolumità”.

Di fuoco il commento di Paula Felipe De Jesus di Labur, Laboratorio Urbanistico. “I lavori al Parco Orazio Vecchi vanno a rilento. Motivo? Manca il parere idraulico dell’ente competente nell’area che fu teatro ad ottobre 2011 della morte di un uomo di 32 anni, padre di una bimba di soli 3 mesi, causa allagamento – dice – L’Assessore Alessandro Ieva, sedicente esperto idrogeologico, non ha lesinato post su questa area verde all’Infernetto sin dalla campagna elettorale del 2017. Un morto tira più di un carro di buoi. Da allora promesse di una riqualificazione mirabolante, a partire dal playground, alla strada di servizio per i mezzi di soccorso,  alla ‘messa in sicurezza di un quartiere soggetto ad allagamenti’, alla realizzazione di due nuovi ponti e molto, molto, altro ancora, alla modica cifra di 430mila euro e poi altri soldi per altre manutenzioni e per le potature … L’inizio lavori viene annunciata il 9 settembre 2020 (leggi qui). Passano pochi mesi e si scopre, tra le proteste inascoltate dei residenti preoccupati per l’approssimazione dei lavori in corso, che manca il parere idraulico del Consorzio di Bonifica.  Insomma, il sedicente esperto idrogeologico non è riuscito a rispettare nemmeno il regolamento delle “acque di prima pioggia”.

Nulla di strano – conclude De Jesus – Ci siamo abituati a questo tipo di gestione da parte dell’amministrazione incapace per colpa di quelli prima. L’abbiamo visto con la pista ciclabile sul Lungomare, prima allagata in modalità transitoria poi temporanea. L’abbiamo visto in questi giorni su Canale della Lingua, dove hanno asfaltato anche i pozzetti dei sottoservizi, perché avrebbero dovuto aspettare ¾ mesi per rialzarli e la campagna elettorale non ammette ritardi. E intanto il sedicente esperto idrogeologico gioca a fare progetti contribuendo ad allagare e li chiama ‘rivoluzioni progettuali’”.

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