Ostia: ladri maldestri incastrati da refurtiva “taroccata”

A fermarli gli agenti del commissariato Lido di Roma, che al momento del fermo hanno ritrovato parte della refurtiva oltre agli arnesi per lo scasso.

polizia

Tre ladri cileni sono stati fermati ad Ostia dalla commissariato Lido di Roma. Avevano rubato 5 telefoni cellulari, tra cui un campione da esposizione in un negozio del centro commerciale “Cinecittà 2”. Ad incastrarli le telecamere di videosorveglianza e il campione di vendita ritrovato all’interno dell’auto di uno dei responsabili.

Banda di ladri cilena residente ad Ostia ruba a Cinecittà 2 ma viene scoperta

Inizialmente i cileni hanno fornito una versione parziale e incompleta della vicenda, riferendo che il furto fosse stato compiuto da uno solo dei tre a vetrina aperta e che gli altri due avessero scoperto del reato solo al momento del fermo della polizia.

La versione però non ha retto, perchè in contrasto con quella dei testimoni all’interno del centro commerciale e soprattutto con le immagini delle telecamere. Dalle videoriprese, infatti, si vede come i tre ladri si fossero spartiti i compiti: uno faceva il palo, l’altro copriva la vetrina mentre il terzo la scassinava. Insomma, una vera e propria banda organizzata, che però nei fatti si è dimostrata abbastanza maldestra. Evidentemente i cileni non avevano calcolato tutto nei minimi dettagli e hanno dovuto fare i conti con gli agenti del Decimo Distretto.

I tre sono stati intercettati in via Corrado Del Greco, all’angolo con via Carlo Bosio, ad Ostia.

Dalla perquisizione dell’auto in cui viaggiavano è emerso che i ladri avevano portato via almeno 5 telefoni, tra cui un Alcatel 3C, un Huawei P20 Smart e un Samsung A51. Inoltre, nel bagagliaio sono stati trovati gli arnesi utili allo scasso, tra cui anche un piede di porco.

Ad avere la peggio U.B., 28enne cileno con precedenti, che verrà ristretto agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Viale Vasco De Gama. Obbligo di firma invece per il 35enne F.Z., mentre soltanto reperibilità per R.Z., cileno classe 1992.

Ricordiamo ai lettori che essere indagato non significa essere colpevole: un imputato è considerato colpevole solo dopo il terzo grado di giudizio. E affinchè si formi il giudizio, le prove dovranno essere esibite e formate nel corso del processo. 

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