ComuniCiclabili: tutto ciò che c’è da sapere sul progetto della Fiab

ComuniCiclabili è un istituto della “Federazione Italiana Amici della Bicicletta” nato per attestare il grado di ciclabilità di una località e del suo territorio.

ComuniCiclabili è un istituto della “Federazione Italiana Amici della Bicicletta” nato per attestare il grado di ciclabilità di una località e del suo territorio. L’iniziativa permettere alle amministrazioni di misurare le azioni intraprese sul fronte delle due ruote, individuando dove sono presenti le realtà più avanzante e promuovendo la cultura della mobilità sostenibile.

ComuniCiclabili: tutto ciò che c'è da sapere sul progetto della Fiab 1

Attraverso 11 indicatori e quattro aree di valutazione (infrastrutture urbane, cicloturismo, governance e comunicazione/promozione) il riconoscimento della FIAB premia le città maggiormente a misura di ciclista, sia per la mobilità quotidiana, sia per l’esperienza turistica.

Il progetto ComuniCiclabili

Nello specifico, il progetto attribuisce alle località un punteggio da 1 a 5, assegnato sulla base di diversi parametri e rappresentato da altrettanti “bike-smile” apposti sulla bandiera. Tra gli altri 46 comuni già in rete, che hanno rinnovato la loro presenza in ComuniCiclabili per il 2021, spiccano ben dieci città: Trento, Arezzo, Bergamo, Bolzano, Ferrara, Grosseto, Parma, Pesaro, Piacenza, Pisa.

Inoltre 3 comuni hanno migliorato il loro punteggio: passano da 2 a 3 bike-smile:

Verona
Desio (in provincia di Monza)
Torino

ComuniCiclabili: tutto ciò che c'è da sapere sul progetto della Fiab 2

In particolare Torino si conferma come protagonista della ciclabilità italiana. Infatti oltre ad aver ampliato le zone a 30 km/h (in cui è consentita una minore velocità, il che comporta una migliore convivenza tra auto, biciclette e pedoni) ha tempestivamente applicato le nuove norme su corsie ciclabili e ha introdotto alcuni modelli come i controviali con velocità limitata a 20 km/h.

Sicuramente questa rivoluzione della ciclabilità, che nel nostro paese si faceva ancora molto attendere, è stata dettata dalla pandemia globale in corso. Ad oggi la salute è divenuta una priorità e la bicicletta, che per di più consente il distanziamento sociale, si è trasformata nel simbolo della transizione verso la sostenibilità ambientale che governi ed individui stanno affrontando.

Infatti non solamente si sta assistendo ad una maggiore attenzione personale all’igiene, allo sport e alle attività all’aperto in contatto con la natura, ma anche al livello istituzionale c’è una inedita attenzione in tema di mobilità e sviluppo della ciclabilità urbana.

Quest’ultimo fatto è altamente dimostrato dal bonus bici del 2020 e dalle novità normative varate negli ultimi mesi, come l’introduzione nel Codice della Strada di corsie ciclabili, strade ciclabili, strade scolastiche, case avanzate ai semafori (che sono uno spazio riservato alle biciclette che permette ai ciclisti di aspettare il verde in una posizione più visibile agli altri veicoli) e il doppio senso ciclabile.

Tutte queste iniziative stanno rendendo l’Italia finalmente più conforme agli elevati standard europei, dettati da Paesi che hanno fatto questi passi molti anni prima di noi. Certamente questa è in ogni caso una buona notizia, perché è giusto che le azioni virtuose dei Paesi leaders dell’Unione diventino il termine di paragone per smuovere i nostri sistemi arrugginiti dalla burocrazia.

Alessia Pasotto
Dottoressa in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo
@natur_ale_

canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte

Leggi anche: Dighe dello scorso millennio in Europa e nel mondo: rischi e danni futuri

Dighe dello scorso millennio in Europa e nel mondo: rischi e danni futuri