La comunità di Roma si prepara a dare l’ultimo saluto a Giacomo Efrati, il 13enne tragicamente scomparso a seguito di un colpo di pistola nella sua abitazione nel quartiere Marconi. L’agenzia funebre Gar Eden, incaricata dalla famiglia ha comunicato oggi la data e il percorso delle esequie.
Nel momento di immenso dolore per la morte di Giacomo Efrati, proseguono le indagini della Polizia di Stato
La cerimonia funebre avrà inizio domani, giovedì 10 aprile, alle ore 10:30 per volontà dei familiari, il padre Settimio, la madre Emma e i fratelli Lele, Daddi e Carol, e partirà dall’istituto di medicina legale dell’Umberto I.
Un momento significativo del corteo funebre sarà il passaggio, previsto per le ore 10:50, davanti al Tempio Maggiore di Roma, un luogo di profonda importanza per la famiglia e la comunità ebraica romana. Successivamente, il feretro proseguirà il suo viaggio verso il cimitero di Prima Porta, dove l’arrivo è stimato per le ore 11:50, condizioni del traffico permettendo.
Su richiesta della famiglia: accoglienza silenziosa e rispetto al Tempio Maggiore e al cimitero
In un momento di immenso dolore, la famiglia Efrati ha espresso una precisa volontà riguardo alla partecipazione ai funerali. Attraverso l’agenzia funebre, è stato comunicato a tutti coloro che desiderano rendere omaggio a Giacomo di non recarsi presso l’istituto di medicina legale per la partenza del corteo.
La richiesta è di attendere l’arrivo del feretro direttamente in Piazza adiacente al Tempio Maggiore oppure al cimitero di Prima Porta. Una scelta, dettata dal desiderio di vivere un momento di raccoglimento e preghiera più intimo nella fase iniziale, che invita la comunità a unirsi nel cordoglio in luoghi significativi per la vita spirituale e la memoria del giovanissimo Giacomo.
Indagini sulla tragica morte di Giacomo
La morte di Giacomo, sopraggiunta lunedì 7 aprile a seguito della grave ferita riportata alla testa nella serata di sabato 5 aprile, continua a essere oggetto di intense indagini da parte delle autorità competenti.
Il drammatico evento si è consumato nell’abitazione del ragazzo, dove era presente un’arma di proprietà di uno dei suoi due fratelli maggiori, un ventenne appassionato di difesa personale e regolare detentore della pistola.
Il giovane ha dichiarato di aver lasciato l’arma smontata in casa, secondo quanto previsto in materia di custodia di armi. Tuttavia, la sua posizione è attualmente al vaglio della Procura di Roma.
Ipotesi al vaglio degli investigatori
Mentre il dolore per la perdita di Giacomo stringe l’intera famiglia e la comunità, gli inquirenti proseguono le indagini nel tentativo di ricostruire con esattezza la dinamica degli eventi che hanno portato alla tragica morte del 13enne.
Gli investigatori della polizia stanno analizzando i dati contenuti nel telefono cellulare dell’adolescente, al fine di valutare eventuali ricerche online o contatti che il ragazzo potrebbe aver avuto, e per capire se avesse cercato tutorial o informazioni riguardanti le armi prima di premere il grilletto.
Al momento, le ipotesi principali al vaglio degli inquirenti sono due: un gesto volontario da parte del giovane Giacomo oppure un tragico errore avvenuto durante la manipolazione dell’arma. Le prossime fasi dell’inchiesta saranno cruciali per fare piena luce su questa dolorosa vicenda e fornire risposte alla famiglia e alla comunità sconvolta.